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Terza tappa museale del nostro tour di Torino, insignita dall’Unesco come City of Design 2015, il MAO Museo d’Arte Orientale che, in collaborazione con la Fondazione Museo Asia, propone una grande mostra “Il Drago e il Fiore d’Oro, Potere e Magia nei Tappeti della Cina Imperiale”, che presenta per la prima volta opere di arte tessile di rara bellezza e impatto visivo: 36 tappeti di manifattura cinese realizzati tra il 18° e il 19° secolo nei laboratori imperiali per adornare le immense sale e i podi dei troni dei palazzi dell’Imperatore nella Città Proibita di Pechino.
Le preziosissime opere esposte provengono da varie collezioni internazionali e rappresentano una selezione significativa di tutti i tappeti imperiali di seta e metalli preziosi della dinastia Qing (1644-1911) conosciuti nel mondo, che superano di poco i trecento esemplari. Il tappeto – frutto di una raffinatissima arte che vedeva gli artigiani/artisti dei laboratori imperiali combinare seta, oro, argento e rame – esprimeva il potere imperiale e la concezione del mondo a esso sottostante attraverso la componente estetica e decorativa.
Con la loro straordinaria lavorazione, con la luce che sembra scaturire dal fondo dei tappeti, con la complessa decorazione di esseri favolosi e animali fantastici, queste opere rappresentano una finestra spalancata sul mondo del potere divino dell’Imperatore e sulla Città Proibita, uno sguardo sui simboli e sui principi del taoismo, la dottrina filosofico/religiosa che ha permeato la cultura e la società cinese.
A partire dal titolo, la mostra dischiude al visitatore un mondo invisibile e complesso nel quale il Drago rappresenta l’Imperatore, il Figlio del Cielo, il potere, mentre il Fiore d’Oro dai mille petali è il simbolo dell’energia divina e del’universo. Questi due simboli assieme ci raccontano
dell’ordine del cosmo e dell’immortalità. Il fascino dell’universo simbolico scritto nella trama dei tappeti trova rispondenza in musica e
immagini e la mostra si fa polisensoriale: la partitura originale ‘The Dragon and the Golden Flower’ per quartetto d’archi ed elettronica scritta da Nina Danon e la videoinstallazione in cinque sezioni ‘Mirrors’ di Andreas Nold accompagnano e avvolgono il visitatore durante
percorso di visita.
Ritmi e movimenti ispirati al simbolismo e alla storia delle opere in mostra vengono usati per creare un linguaggio in cui i cinque sensi si fondono dando vita a paesaggi sonori e armonie visive. Oltre ai grandi tappeti, cuore della mostra, il MAO espone due vesti anch’esse risalenti alla dinastia Qing provenienti da una collezione privata e una selezione di opere della collezione permanente del Museo.
La mostra è visibile fino al 28 Marzo.
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