Paese che vai, tradizioni natalizie che trovi: vediamo quali sono le usanze nostrane più belle e sbirciamo quelle internazionali più strane.

Alcune tradizioni natalizie sono comuni a tutto il mondo, mentre altre sono tipiche soltanto di alcuni luoghi. Dall’albero di Natale al presepe, passando per il panettone e il torrone: fin qui siamo tutti preparati. Eppure, al di fuori dal bel Paese ci sono pratiche particolari, talvolta parecchio strane.

Tradizioni natalizie italiane: da Nord a Sud, ognuno ha le sue

Il Natale, anche se ogni anno il numero dei Grinch aumenta, porta con sé un’atmosfera unica. Dalle luci alle canzoni, passando per i film e le pubblicità in tv: tutto è a tema natalizio e sembra che la serenità sia un bene che accomuna tutti. Non solo la cosiddetta gioia dei cuori, ci sono anche tradizioni natalizie che, bene o male, la popolazione italiana continua a mandare avanti da secoli. Senza ombra di dubbio, i simboli per eccellenza del mese di dicembre sono l’albero e il presepe. Da Nord a Sud, in tutte le case degli italiani ci sono alberi addobbati in modo più o meno decente e presepi che talvolta diventano vere e proprie installazioni artistiche. Ovviamente, la patria della Natività è Napoli che, con la sua famosa Via San Gregorio Armeno, vanta statuine uniche al mondo.

Le tradizioni natalizie italiane, però, cambiano anche da regione a regione. Tralasciando i due simboli per eccellenza citati sopra, ci sono tante altre pratiche che vengono tramandate da generazione in generazione. In Veneto, nelle Marche e in tante altre zone, specialmente quelle di montagna, la notte della Vigilia di Natale si accende nel camino un grande tronco, il cosiddetto ceppo. Secondo la leggenda, il suo bruciare illumina e accompagna la nascita di Gesù. In Molise, precisamente a Faglia di Oratino, il ceppo viene sostituito da un cero costruito con rami secchi e canne alte circa 15 metri. Questo fascio viene portato in processione da 40 persone la sera della Vigilia e acceso. La mattina di Natale gli abitanti si recano sul posto del falò per raccogliere ciò che resta con la speranza di avere un nuovo anno ricco di belle notizie.

Tradizioni natalizie nel mondo: le usanze più particolari

Le tradizioni di Natale sono davvero tante, molte delle quali legate ai piatti tipici. Dai classici panettoni, pandori e torroni si arriva a prelibatezze più particolari, come il baccalà con la polenta del Veneto, il cappone ripieno della Toscana o il timballo con le crespelle dell’Abruzzo. Ovviamente, non possiamo dimenticare le tradizioni natalizie per bambini: Babbo Natale, Santa Lucia e la Befana sono i protagonisti indiscussi.

Le usanze di cui abbiamo parlato fin qui sono comuni in quasi tutto il globo, ma ci sono alcune pratiche particolari, talvolta anche strane, che soltanto alcune località possono vantare. In Giappone, ad esempio, il 24 dicembre è d’obbligo mangiare il Christmas Chicken della catena di fast food KFC. In questo giorno, KFC registra il numero più alto di vendite. In Norvegia, invece, nel periodo natalizio si nascondono scope e stracci perché gli spiriti maligni potrebbero rubarli per sorvolare il cielo.

Tra le tradizioni natalizie nel mondo ce n’è una parecchio strana, ma allo stesso tempo molto tenera. In Ucraina, gli alberi di natale sono addobbati con le ragnatele. Secondo la leggenda, una povera donna non poteva permettersi di acquistare le decorazioni per il suo alberello ed era molto triste. La mattina di Natale, però, trovò il suo albero ricoperto di ragnatele che, alla luce del sole, erano meravigliose. Un’usanza che non farebbe piacere alle nostre nonne, invece, viene dalla Slovacchia: l’uomo più anziano della famiglia lancia sul soffitto una cucchiaiata di loksa pudding. Più ne rimane attaccato e maggiormente fortunato sarà l’anno che sta per arrivare.

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ultimo aggiornamento: 14-12-2023