Come sappiamo, quando si tratta di visione stereoscopica mediata, in ogni caso l’inganno a cui viene sottoposto il nostro occhio mette in scena un meccanismo. Lo vediamo nei molti lavori di street painting, che nell’ultimo decennio hanno proliferato. Ma avremo modo anche di vederlo in una mostra che va in scena a fine maggio alla Galleria dei Gerosolimitani di Perugia (via San francesco, 8). Trompe L’Oeil aprirà i battenti dal 25 maggio al 15 settembre portando la collezione di Rob Smeets, storico dell’arte olandese che a Perugia vive.

La tecnica del trompe l’oeil attraversa la storia della pittura occidentale fin dall’antichità classica – quando cioè si cominciò ad abbandonare i dettami della verosimiglianza in direzione di una ‘contraffazione’ della realtà in grado di comunicare qualcosa di più, trovando il suo momento di massima espansione nei Paesi Bassi, a cavallo fra 1600 e 1700. La lezione di maestri come Cornelis Gijsbrechts, Samuel van Hoogstraten, Domenico Remps, Jacob Biltius, Wallerand Vaillant, Cornelis Brizé, Christoffel Pierson, degli italiani Giuseppe Maria Crespi, Caterina e Pietro Leopoldo della Santa, dei francesi Jean-Baptiste Siméon Chardin, Jean-Baptiste Oudry, Louis-Leopold Boilly, non rimane isolata e viene seguita dai pittori americani del tardo Ottocento e da alcuni esponenti del Surrealismo.

Trompe l\\’oeil – Perugia

Dennis Møgelgaard, COCCODE’, Olio su tavola – 52 x 58 cm, 2013


Pieter Pander, ATTENTI AI CANI,Trittico, olio su tavola – 65 x 90 cm, 2013
Neil Moore, Mazza, Carta, Forbici , Olio su Tela 51x40cm, 2013
Gerrit Wijngaarden, IN FAMIGLIA, Olio su tavola – 29.5 x 25.9 cm, 2013

Arriviamo dunque ai giorni nostri ed ai 25 artisti selezionati per la mostra: Philip Akkerman, Arnout van Albada, Agostino Arrivabene, Maurizio Bottoni, Mario ter Braak, Karel Buskes, Tullio Cattaneo, Marco Cornini, Erkin, Henk Helmantel, Lars Lehmann, Mark Lijftogt, Claudia Marchetti, Dennis Møgelgaard, Neil Moore, Pieter Pander, Alessandro Papetti, Jaap Roose, Livio Scarpella, Piet Sebens, Dino Valls, Gerrit Wijngaarden, Kik Zeiler.
Una tecnica che soravvive – nelle parole di Ernst Gombrich, grazie al “reciproco potenziarsi dell’illusione e dell’attesa”. Infatti il trompe l’oeil presuppone l’esistenza di un fruitore curioso ed attivo, in grado di comprendere l’inganno a cui il proprio occhio è sottoposto e da questo meccanismo ricavare soddisfazione estetica e spazio di riflessione.

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ultimo aggiornamento: 29-04-2013