Una bella iniziativa quella di Greenpeace, che ha gettato un guanto di sfida a 15 marchi del mondo del lusso della moda italiani e francesi, sfidando le aziende a rispondere a venticinque domande scomode sulla loro catena produttiva per sostenere la riduzione dell’inquinamento e per raggiungere gli obiettivi di Deforestazione Zero e Scarichi Zero.

La campagna nasce perchè ogni giorno un pezzo del Rio delle Amazzoni è distrutto per spianare la strada all’allevamento del bestiame e per la produzione di pelle utilizzata per scarpe, borse e cinture, così avviene anche in Indonesia, dove l’habitat delle ultime tigri di Sumatra è stato devastato per la produzione della carta, mentre in Cina, Messico e in altre regioni del pianeta, i prodotti chimici utilizzati dall’industria tessile sono inquinanti per le nostre risorse idriche.

Greenpeace ha deciso allora di chiedere ai grandi marchi della moda quali misure stanno prendendo per garantire che i loro prodotti non siano contaminati e non vadano a contribuire alla distruzione delle foreste e alla diffusione di sostanze chimiche pericolose.

Potete vedere i risultati del sondaggio sul sito dedicato Thefashionduel.com che mostra come le grandi case di moda non riescono ad intervenire con urgenza e trasparenza per eliminare il rilascio di sostanze chimiche nelle loro catene produttive, il lancio di sfida è stato lanciato a Armani, Louis Vuitton, Christian Dior, Salvatore Ferragamo, Roberto Cavalli, Alberta Ferretti, Chanel, Dolce&Gabbana, Hermès, Prada, Trussardi, Gucci, Versace, Ermenegildo Zegna e Valentino.

Il migliore è Valentino che ha preso l’impegno ambizioso e vincolante di eliminare tutte le sostanze chimiche pericolose dalla sua catena produttiva entro il 2020, per sensibilizzare ulteriolmente le aziende Greenpeace ha realizzato un video virale, girato da Anna Negri, che vede protagonista Valeria Golino.

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ultimo aggiornamento: 08-02-2013