Il Virus West Nile, meglio noto in Italia come Febbre del Nilo, torna a far paura. Come riportato dall’Ansa, cinque morti nel 2020, nessuno nel 2021, e in queste ultime ore, invece, un decesso. Ma che cosa è esattamente questo virus e come si trasmette? Proviamo a fare chiarezza.

Virus West Nile: cosa è la Febbre del Nilo

Quando si parla di virus West Nile o di Febbre del Nilo si tratta di un’infezione che si sviluppa tra gli uccelli e le zanzare comuni. Tale problematica è diffusa soprattutto in Africa, ma anche in Asia occidentale, Europa, Australia e America. Negli ultimi anni sta circolando anche in Italia, specialmente nelle regioni del Nord ma, la maggior parte delle persone infette, non mostra alcun sintomo. Tali informazioni provengono dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) che spiega anche come fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, sfoghi cutanei. Ma esistono anche sintomi più gravi che, però, si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette. Quali sono? Si tratta di febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. In genere ad essere più a rischio sono anziani o soggetti debilitati da altre patologie.

Ma come si trasmette il virus West Nile? La febbre del Nilo non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Come spiegato dall’Ansa, il virus infetta altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli. Per quanto concerne il periodo di incubazione, dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit immunitari. Al momento non esiste un vaccino per la febbre West Nile ma si stanno studiando dei rimedi. La prevenzione, ad oggi, è la cosa più importante e consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.

La prima vittima del 2022

Come anticipato, la febbre del Nilo è arrivata anche in Italia e ha portato anche alla prima vittima. In settimana l’Istituto Superiore di Sanità aveva segnalato i primi casi di contagio, e in Veneto, purtroppo, un uomo è morto. Si tratta di un 83enne colpito che è stato colpito da una grave encefalite dovuta a West Nile. L’uomo si trovava ricoverato all’ospedale di Piove di Sacco.

Ad ogni modo, si tratta solo di un campanello d’allarme e non di una vera emergenza, in quanto il virus West Nile è un vero pericolo “solo” e soprattutto per gli anziani o i pazienti debilitati da altre patologie.

Tra i casi registrati in Italia, il sistema di allerta delle arbovirosi dell’Iss aveva segnalato il paziente numero 1 in un 73enne ricoverato dal 6 luglio scorso nell’ospedale di Schiavonia (Padova) con una rara forma di encefalite, neuro-invasiva e aggressiva. A Piove di Sacco, poi, era stato ricoverato un altro paziente sul quale per la conferma di West Nile si attendono gli esisti degli accertamenti clinici.

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ultimo aggiornamento: 17-07-2022