Quanto costa mangiare al Yokohama di Milano, il ristorante della chef Rosy Chin protagonista del Grande Fratello.

Nel cast della nuova edizione del Grande Fratello (non più solo Vip) ha incuriosito gli spettatori la presenza di uno chef poco conosciuto al grande pubblico, ma molto famoso nel mondo dell’alta cucina. E soprattutto molto famoso tra i vip che frequentano Milano. Si tratta di Rosy Chin, tutt’altro che una ‘sconosciuta’.

Figlia di Chang Kuang, ristoratore che ha avuto il merito di far diventare popolare la cucina cinese a Milano, oggi Rosy è non solo la proprietaria del ristorante Yokohama, ma anche una chef di alto livello, apprezzata da molti critici. Una donna che ha saputo rendere la cucina fusion, quella che unisce più tradizioni culinarie, adatta anche ai palati più raffinati. Ma quanto può venire a costare l’esperienza di una cena nel suo ristorante?

Ristorante Yokohama: quanto costa mangiare nel locale di Rosy Chin

Non aspettiamoci ovviamente i classici All You Can Eat che si sono diffusi negli ultimi anni in tutte le città italiane. Il livello della cucina di Rosy Chin è sicuramente più alto, così come più alto è il costo del menù. Come molti ristoranti che si rivolgono a una clientela in grado di spendere bene, anche Yokohama propone un doppio menù: quello classico à la carte e quello degustazione, per permettere ai clienti di provare in piccole porzioni il meglio che lo chef ha da offrire.

Sushi Nikkei fusione cucina fusion bar

Questa seconda opzione viene ribattezzata nel menù attualmente proposto da Yokohama “Sensazioni”. Un’offerta che permette di gustare i sapori dell’antica tradizione dell’Oriente in un incontro innovativo con la tradizione dell’Occidente. Si tratta in sostanza di un percorso da dieci portate per due persone, da condividere (il menù degustazione si rivolge a un minimo di due persone a tavolo). La scelta delle pietanze in questo caso spetta allo chef, mentre il costo è fisso: 108 euro a persona, bevande e dolci esclusi.

I prezzi del menu alla carta

Per chi preferisce avere la libertà di scegliere tra le diverse portate presenti nel menù, invece, è disponibile anche la soluzione à la carte. Ovviamente, con prezzi più alti rispetto alla media dei ristoranti fusion. La proposta è ampia: si va da i carpacci dal costo variabile (si passa dai 15 euro dello Smoky Sunset ai 33 euro del Daruma, il carpaccio di astice), alle insalate, passando per ogni specialità di origine orientale.

Antipasti caldi, bao (i piccoli panini morbidi tipici della cucina cinese), tartare, noodles, zuppe, tempura. Ce n’è davvero per tutti i gusti e per tutte le tasche. La sezione che forse incuriosisce di più è però quella dedicata al fusion food, in cui è possibile trovare l’offerta di merluzzo nero (40 euro), filetto di manzo (35 euro), bocconcini di granchio reale (36) euro e anche i più economici spiedini di pollo in salsa teriyaki.

Ma il cuore della carta è ovviamente relativo al sushi. Nigiri, uramaki, gunkan innovativi, sashimi di altissima qualità. Anche in questo caso la scelta è varia, e non mancano portate decisamente ambiziose, come i Wagyu Roll (roll con carne wagyu), i Super Lobster (roll con salmone e astice) e i Gold 24k (roll di salmone guarniti con crema di tartufo e colorati con polvere d’oro. Per poter scoprire il resto delle pietanze, è possibile visitare il sito ufficiale, in cui è presente l’intero menù completo di prezzi.

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ultimo aggiornamento: 12-09-2023