In Arabia Saudita finalmente le donne possono guidare. A partire dalla mezzanotte (23 ora italiana) le donne non sono più costrette a farsi accompagnare da un uomo per fare delle banalissime commissioni, ma potranno – in autonomia – prendere la macchina e andare per conto proprio. L’Arabia Saudita è uno dei paesi più conservatori del mondo, sicuramente il più estremista, dove uomini e donne devono stare separati anche nelle mansioni più normali.

La possibilità di guidare per le donne ha portato e porterà tanti posti di lavoro e impieghi perché con questa divisione dei sessi, serviranno benzinaie donne, esaminatrici e istruttrici donne, così come le vigilesse. Da quando a settembre sono state annunciate le riforme sulla guida delle donne, c’è stata una corsa per aiutare il paese a inserirsi in questo business: sono nati i corsi di guida e le lezioni, come quelle della Ford Driving Skills for Life for Her gestite interamente da donne, per adesso tutte straniere ovviamente. Stessa cosa per le altre mansioni legate al mondo delle automobili. In Arabia Saudita è impensabile per una donna andare da un benzinaio o da un meccanico, in qualche modo il paese si dovrà adeguare.

Grazie alla nuova riforma sono state rilasciate le attiviste che si battono da anni per il diritto alla guida e che per protesta si sono messe a guidare, queste sono state arrestate e condannate alla gogna pubblica, trattate come delle traditrici.

La legge promette una maggiore autonomia per le donne, ma quello che non viene messo sui titoli dei giornali è che per potersi mettere alla guida dovranno avere il permesso di un uomo che possa garantire per loro. E non è una galanteria, ma un modo per avere il controllo e per far passare una libertà come una concessione.

Il governo di Riad ha anche aumentato le pene per le molestie sessuali che adesso prevedono il carcere fino a 5 anni e una multa massima di 300 mila riyal, che equivalgono a circa 68 mila euro.

via | ansa

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ultimo aggiornamento: 24-06-2018