
Audemars Piguet dedica il 2014 al Royal Oak Offshore, un orologio che ha saputo mantenere lo stesso carattere innovativo, lungimirante e ribelle del modello che, nel 1993, rivoluzionò la tradizione prettamente conservativa dell’universo degli orologi di lusso.
A Milano, in occasione della Milano Design Week 2014, sono stati esposti ventuno Royal Oak Offshore che hanno fatto la storia di questo modello, insieme ai sei nuovi cronografi presentati lo scorso gennaio in occasione del Salone Internazionale dell’Alta Orologeria di Ginevra.
L’esposizione si è tenuta all’interno di Palazzo Bagatti Valsecchi, nell’ambito della mostra Untold, curata da Rossana Orlandi. Il titolo scelto è una dichiarazione programmatica e poetica. Untold come non detto, perché non necessario, perché di per sé evidente, perché sottile, impalpabile. Untold perché l’urgenza di spiegare offusca e limita la libertà di pensiero.
Untold definisce un percorso all’interno del Museo Bagatti Valsecchi, rivelando intervalli e vicinanze tra l’oggi e la storia. Al centro di questo viaggio immaginifico è l’imponente lampadario di metacrilato policromo realizzato da Jacopo Foggini per Vionnet. Le opere di Formafantasma, Lobmayer, Os and Os, Uufie, Nikia Zupank, Maarten Baas, Carlos Bach, Wonmin Park, Nacho Carbonell, Marcel Wanders, Enrico Marone Cinzano occupano gli altri ambienti.
Audemars Piguet Royal Oak Offshore: la mostra Untold, le foto del party
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La ricerca dell’innovazione in nome della bellezza è il sottile trait d’union – aperto, non dogmatico – che attraversa Untold nella sua interezza e lega Audemars Piguet.
Il design del Royal Oak Offshore riflette appieno lo stile vigoroso dell’iconico Royal Oak, il modello in acciaio inossidabile dal design ottagonale che tanto sconvolse il placido universo dei classici orologi tondi in oro. Al momento del suo lancio, nel 1993, nessuno pensava di poter creare in quegli anni un orologio dal diametro di 42 millimetri.
Il risultato fu davvero rivoluzionario: il nuovo modello, infatti, riuscì non soltanto a lanciare la moda degli orologi da polso di grandi dimensioni, ma anche ad aprire un capitolo della storia dell’orologeria tuttora in voga. Inizialmente realizzati in acciaio inossidabile, oro e platino, i segnatempo Royal Oak Offshore divennero poi il simbolo dello spirito innovativo di Audemars Piguet e del suo lungimirante interesse per i materiali tecnologicamente più avanzati. Il titanio comparve molto presto, seguito, negli anni 2000, dal carbonio, dalle ceramiche, dal cermet e dal caucciù.
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