
In occasione del 67° Festival di Cannes, Chopard fa rivivere la magia dei leggendari studi italiani attraverso una mostra fotografica dal titolo “Backstage a Cinecittà”.
Questa galleria di ricordi, che può essere ammirata presso il Chopard Rooftop per tutta la durata del Festival, racconta con la leggerezza e il genio creativo dell’epoca l’eleganza e il glamour incomparabili delle sue vedette.
Cinecittà o “la fabbrica dei sogni”, come spesso è stato chiamato questo complesso di studi cinematografici costruito nel 1937 a sud di Roma, ha rivestito un ruolo di primo piano nella storia del cinema italiano e mondiale. A Cinecittà sono stati girati quasi tremila film, di cui una cinquantina hanno ottenuto l’Oscar.
Il mito di Cinecittà è cresciuto insieme ai capolavori come La Dolce Vita, Ben Hur, Guerra e Pace, Cleopatra o Il Gattopardo e attorno alle star del calibro di Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Alain Delon, Sophia Loren, Charlton Heston o Audrey Hepburn.
Occhiali da sole, Vespa, paparazzi, eleganza, sensualità, allegria e creatività. I ventotto scatti della mostra “Backstage” incarnano la quintessenza degli anni cinquanta e sessanta a Roma, durante l’era d’oro di Cinecittà.
I grandi nomi della settima arte italiana sono immortalati mentre lavorano con grande concentrazione: Ingrid Bergman e Roberto Rossellini commentano lo script di Viaggio in Italia (1953) mentre Luchino Visconti, appollaiato su uno sgabello e con aria assorta, dirige una sequenza di Rocco e i suoi fratelli (1960).
Alcune foto, leggere e insolite, rivelano la gioia di vivere e la distensione che regnavano nei momenti di pausa. Fernandel vestito da Don Camillo continua il suo show anche quando non è ripreso dalla telecamera (1952). Charlton Heston, con indosso i brandelli del costume di Ben Hur, inforca una Vespa o gioca a rugby (1959) mentre Henry Fonda fa un pisolino tra due scene di Guerra e Pace (1955). La sublime Ava Garner si sistema l’abito, con l’aiuto di una costumista, per le riprese de La Contessa scalza (1954), mentre Brigitte Bardot sogna sorseggiando una tazza di tè (1955).
In queste immagini, la fabbrica dei sogni, la “città delle dive” come soleva dire Federico Fellini, riprende vita per la gioia dei cinefili e dei nostalgici dell’epoca.
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