
Ultima settimana di apertura per la mostra “Escher” al Chiostro del Bramante: da lunedì 16 a domenica 22 febbraio 2015 l’esposizione sarà visitabile tutti i giorni fino a mezzanotte, con ultimo ingresso alle 23.00.
Finora l’esposizione curata da Marco Bussagli, prodotta da DART Chiostro del Bramante e Arthemisia Group in collaborazione con la Fondazione Escher, ha totalizzato oltre 200.000 visitatori, con più di 1500 gruppi prenotati: i visitatori potranno ammirare ancora per qualche giorno i prestiti provenienti dalla Collezione Federico Giudiceandrea.
Aggiornamento di Arianna Ascione
A settembre a Roma la mostra su M.C. Escher al Chiostro del Bramante
Le anticipazioni sono ancora poche. Ciò che si sa è che al Chiostro del Bramante di Roma, dal 20 settembre 2014 al 22 febbraio 2015 sarà inaugurata la mostra sull’artista olandese M.C. Escher (1898-1972) Escher. Nel 2005 con la mostra “L’occhio di Escher” ai Musei Capitolini, il successo è stato indiscutibile sintomo della passione che i contemporanei nutrono per l’artista e la sua mente a metà tra misticismo e scienza. Eccellente disegnatore e incisore, Escher con un padre ingegnere e appartenente ad un’epoca di inizi Novecento caratterizzata da grandi teorie come la relatività, lo sviluppo della psicanalisi, lo scontro tra opposte religioni politiche e grazie a lunghe discussioni con matematici e fisici, è stato influenzato da tali ragionamenti.
Lo sguardo di Escher, però, ha dimostrato di andare oltre la stessa scienza, pur senza nessuna pretese. E’chiaro dalle sue grafiche affascinanti, ma che riescono a divertire persino un bambino. Se le teorie della relatività, della creazione, della relazione tra piano e spazio, dei frattali, del nastro di Moebius, della metamorfosi, rischiano di essere incomprensibili per i profani, Escher le traduce nell’arte partendo da se stesso, o dalla realtà circostante; in una conferenza tenuta ad Alkmaar nel 1953, afferma:
l’ideale del vero artista consiste nel produrre una riflessione cristallina di se stesso.
Partire da se stesso per viaggi fuori da se stesso; Escher era infatti un grande viaggiatore, desideroso di afferrare con lo sguardo tutto ciò che di nuovo offrisse il creato. Spagna, Belgio, e Italia. Fu proprio qui a Roma, a Ravello, a Siena, a Firenze, in Aspromonte, e infine ancora più giù in Sicilia che l’artista scopre la bellezza della natura e delle cose, sentendosene quasi sopraffatto. Ma fu poi in Svizzera e in Olanda, dove i paesaggi e il clima offrivano meno distrazioni, che Escher riuscì ad abbandonare la figurazione per mettere a frutto le concezioni più astratte dei fenomeni.
Lo sguardo di Escher è collegato all’organo più importante: l’occhio. La rotondità ricorda quella della Terra, quella del ciclo della creazione, senza inizio nè fine. I Dischi di Poincarè che riproduce con gli elementi della natura lo dimostrano, ma anche semplici balconate, tutto tende per natura alla sfera. L’occhio è l’organo con cui accorgersi dei misteri del creato, cristallino e sincero, elemento che esplora lo spazio. Famosissima la litografia del proprio occhio ingrandito fino all’eccesso, in cui è riflesso il motore da cui dipende l’esistenza: un teschio, simbolo della caducità della vita. E’impossibile non riconoscere nell’artista la forte influenza che ebbero i classici, la letteratura e l’arte. A riguardo Autoritratto del ’35 prende un tema caro anche al cinquecentesco Parmigianino del ritratto visto da uno specchio convesso, cioè rigonfio. Al tema Escher aggiunge la complessità dell’artista novecentesco: lo specchio è l’oggetto di scoperta per eccellenza, che supera l’apparenza per diventare spirituale. Diventa così importante che “specchio” diventerà ogni oggetto.
Escher mescola teorie e le riconsegna con uno sguardo attraverso soluzioni da alchimista che vive in architetture impossibili, che batte percorsi naturali ma irrazionali e che osserva il mondo senza cesure nette, perchè il cielo è anche l’acqua, un anatra è anche un pesce, una pagina bianca può restituirci tutta la bellezza della realtà.
In attesa di aggiornamenti.
Foto| Escher Foundation