
A visitor examines Andy Warhol's Marilyn Monroe 'Marilyn 1967' at the Pop Art Portraits exhibition, National Portrait Gallery in central London, 11 October 2007. The exhibition brings together 52 key works from one of the world's most popular and influential art movements -- Pop Art. 'Pop Art Portraits' contains works from 28 artists from Britain and the United States, including Andy Warhol, Roy Lichtenstein and David Hockney, and is designed to show how the genre evolved and revolutionised portrait painting. It examines how the artists depicted the famous and their use of images drawn from advertising, pop music, the cinema, magazines and newspapers. (Photo credit should read BEN STENSALL/AFP/Getty Images)
Non solo Andy Warhol. A Londra si celebra la Pop Art con una mostra speciale: “The World Goes Pop”, esposizione in partnership con Ernst Young che sarà inaugurata alla Tate Modern dal prossimo 17 settembre.
Un’ esposizione che racconta un movimento con 160 opere, realizzate tra il 1960 e il 1970 e firmate da artisti di tutto il mondo: testimonianza evidente di un fenomeno non soltanto anglo-americano, capace di andare oltre i suoi maggiori esponenti, Andy Warhol e Roy Lichtenstein.
Un racconto globale su un movimento prorompente che ha colpito il mondo intero, dall’America Latina all’Asia, dall’Europa al Medio Oriente. La mostra rivela come pop non è stato soltanto una celebrazione della cultura consumistica occidentale, ma fu anche un linguaggio universale di protesta, oggi più attuale che mai. La mostra sarà allestita fino al 24 gennaio 2016.
La Pop Art è un movimento artistico che è emerso a metà degli anni ’50 in Gran Bretagna e all’inizio degli anni ’60 negli Stati Uniti; ha presentato una sfida alle tradizioni d’arte includendo l’immaginario dalla cultura popolare come la pubblicità, le news e molto altro. Il materiale oggetto dell’espressione artistica è, a volte, rimosso visivamente dal suo contesto noto, isolato, e in combinazione con materiale estraneo. Il concetto di pop art si riferisce non tanto all’arte stessa, quanto piuttosto agli atteggiamenti che la determinano.
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