
A portrait of Japanese author Yukio Mishima paint in 1977 by British musician Dawid Bowie is on display at the "David Bowie" exhibition at the Martin-Gropius-Bau museum in Berlin during a preview on May 19, 2014. The retrospective that was on display at London's Victoria and Albert Museum before will be running in the German capital from May 20 to August 10, 2014. AFP PHOTO / JOHANNES EISELERESTRICTED TO EDITORIAL USE, MANDATORY MENTION OF THE ARTIST UPON PUBLICATION, TO ILLUSTRATE THE EVENT AS SPECIFIED IN THE CAPTION (Photo credit should read JOHANNES EISELE/AFP/Getty Images)
La scomparsa di David Bowie, vero e proprio artista a tutto tondo, ha lasciato senza parole il mondo delle arti: sì perchè il Duca Bianco, nel corso della sua lunga carriera, non si è solo dedicato alla musica.
Il sito della sua associazione, BowieArt, che si occupa di offrire visibilità a giovani artisti, raccoglie infatti numerose opere. Le sue prime esposizioni risalgono al 1994: “Bosnia War Child”, dal 27 settembre al 9 ottobre 1994 a Londra, presso Flowers East, e “Minotaur Myths & Legends”, dal 17 novembre al 3 dicembre 1994 presso la Berkeley Square Gallery.
Nel 1996 Bowie è stato alla Biennale di Firenze alla Leopolda, con una installazione composta da un manichino/robot impiccato ad una scatola contenente un ufo luminoso, immerso in un ambiente scuro e ovattato. Lo stesso manichino comparirà poi sulla copertina dell’album “Earthling”.
Nel 2001 invece ha partecipato, con un ritratto del figlio Alex, alla campagna Crusaid per la raccolta fondi per la ricerca contro l’Aids.
Via | VelvetGoldmine per le notizie sulla partecipazione alla Biennale.