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Minimale ed imperfetto è il concept della collezione autunno inverno 2016 2017 di Cividini, che ha sfilato sulle passerelle di Milano Moda Donna, dove l’aggettivo minimale definisce il nuovo approccio ad un design scarno e rigoroso ma non per questo privo di brio.
Il minimale non esiste da solo, è sempre accompagnato da imperfetto, quasi ad indicare una sorta di complementarietà che sottolinea l’interazione tra i due aggettivi e che si esplicita in capi dove il rigore del design si stempera con l’imperfezione di piccoli dettagli che rendono la nostra interpretazione del guardaroba femminile l’espressione di una regola estrosa.
Una imperfezione nei dettagli; le pieghe stirate e poi spianate quasi a lasciare traccia di ripensamenti creativi, i quadretti di un disegno rubato alla drapperia maschile cancellati pennellate di colore a sottolineare l’evolversi del processo creativo, l’abito dritto a quadretti dove l’aggiunta di una balza con motivo floreale contrastante testimonia la correzione fatta in corsa, il classico cappotto minimale maschile è imperfetto quando si aggiunge una zip come chiusura; un elemento imperfetto nel rigore del capo, la piccola giacca tagliata alla perfezione con un tessuto a disegno diagonale che lascia intravvedere delle piegoline dimenticate dove il disegno non arriva e che riservando il fondo creano delle piccole macchie di colore.
Imperfetto e minimale, un connubio di rigore e di imperfezioni, di cose dimenticate o non finire, di pensieri creativi che si sovrappongono apparentemente senza logica ma in grado di creare un unicum al tempo stesso armonioso e pieno di contraddizioni e di dissonanze. Minimale è il design di pezzi pensati singolarmente ma che nella costruzione dei vari look, vagamente e scientemente sconclusionati, rendendo il tutto un po’ imperfetto.
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credit image for Blogo by Valentina Steffenoni