
Russian Leon Trotsky (L), accompagnied by his wife Natalia Sedova (2nd L), is greeted by Mexican painter Frida Kahlo (3rd L) upon his arrival in Mexico, 9th January 1937. Exiled Soviet Jewish communist revolutionary leader Leon Trotsky, pseudonym of Lev Davidovitch Bronstein, played a major role in the October Revolution in Russia in 1917 and created the Red Army. After Lenin's death (1924), Trotsky was ousted from the Communist Party by Stalin, who opposed his theory of "permanent revolution" and expelled from the Soviet Union in 1929. He finally found asylum in Mexico, where he was assassinated by one of Stalin's agent Ramon Mercader in Mexico 20 August 1940. (Photo credit should read OFF/AFP/Getty Images)
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ONO Arte Contemporanea presenta “Lucienne Bloch: dentro la vita di Frida Kahlo”, una mostra fotografica che racconta non solo l’amicizia tra le due donne, ma anche e soprattutto la vita di Frida Kahlo, da un punto di vista intimo e privilegiato.
Dal 15 dicembre 2016 al 26 febbraio 2017, la mostra è composta di 45 fotografie in diversi formati. Tutte le fotografie sono vintage print, stampate e firmate da Lucienne Bloch.
“Io ti odio”. Sono state queste le prime parole che Frida Kahlo rivolge a Lucienne Bloch durante il party al MOMA di New York nel 1931, organizzato in onore di Rivera che in quel periodo avrebbe dovuto affrescare sette pannelli per la sua personale nel museo newyorkese. Lucienne e Rivera erano stati fianco a fianco tutta la sera, avevano parlato per lo più della tecnica dell’affresco, che Lucienne amava e che aveva studiato nel suo viaggio in Italia ma anche nelle scuole d’arte che aveva frequentato. La sintonia era palese, ma quello che Frida ancora non sapeva era che Lucienne, a differenza delle altre donne che gravitavano intorno a quell’”ingombrante” marito, sarebbe diventata una delle sue amiche più fedeli e fidate, colei che le sarebbe stata a fianco quando avrebbe abortito, quando avrebbe perso la madre e quando avrebbe scoperto il tradimento di Diego con la sorella Cristina. E subito dopo quel primo incontro newyorkese con Rivera, ne diventa assistente: ne condivide ideali politici ma anche estetici. Entrambi sono alla ricerca di un’arte per il popolo, che sia comprensibile e quindi fruibile da tutti.
L’amore, la politica e l’arte. Le foto di Lucienne raccontano tutto questo, in modo candido e ravvicinato. Lucienne Bloch, attraverso queste immagini, ci offre l’opportunità di cogliere la vera essenza della Kahlo, quella che solo un rapporto così intimo era in grado di far emergere.
Per info su orari e biglietti, consultare il sito o la pagina Facebook della galleria bolognese.