
Caratteristiche botaniche e proprietà nutrizionali del cocomero(www.pinkblog.it)
In estate, cresce esponenzialmente il consumo di cocomeri, frutto simbolo del caldo e del relax all’aria aperta.
Ricco di acqua, vitamine e sali minerali, il cocomero è il protagonista indiscusso di tavole imbandite e merende fresche, ma scegliere un esemplare di qualità non è sempre semplice. Scopriamo allora come riconoscere un’anguria gustosa e matura al punto giusto, grazie a consigli pratici e scientifici.
Il cocomero (Citrullus lanatus), appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, è una pianta annuale originaria dell’Africa tropicale. Il frutto, detto anche anguria o melone d’acqua, è una falsa bacca (peponide) di forma rotonda o ovale, con una buccia verde caratterizzata da striature più chiare e una polpa prevalentemente rossa, ricca di semi neri o bianchi. Esistono varietà con polpa gialla, arancione o bianca, ma il rosso rimane il colore più diffuso e apprezzato.
La polpa del cocomero è composta per oltre il 90% da acqua, rendendolo un frutto altamente dissetante, perfetto per le calde giornate estive. Contiene inoltre zuccheri semplici, soprattutto fruttosio, e vitamine essenziali come la A, la C (8,1 mg per 100 g) e alcune del gruppo B, come la B6. Queste caratteristiche ne fanno un alimento leggero, nutriente e ideale per rinfrescare il palato senza appesantire.
Come riconoscere un’anguria matura e di qualità
Nonostante la popolarità, l’acquisto del cocomero spesso avviene “a scatola chiusa”, senza poter verificare la dolcezza o la maturazione del frutto prima di aprirlo a casa. Tuttavia, esistono alcuni segnali visibili e tattili sulla buccia che possono guidarci nella scelta.
La macchia gialla: il primo indicatore di maturazione
Uno degli elementi più importanti da osservare è la macchia gialla presente sulla buccia, ovvero la zona dove il frutto poggiava a contatto con il terreno. Se questa macchia è di un colore giallo-marrone intenso, ciò indica che il cocomero è rimasto più a lungo sulla pianta, permettendo una maturazione completa e una maggiore dolcezza. Al contrario, una macchia chiara, quasi biancastra, rivela un frutto raccolto troppo presto, quindi meno zuccherino e meno gustoso.
Segni marroni e cicatrici naturali
Spesso sulla superficie dell’anguria si notano piccole striature o solchi marroni, ruvidi al tatto. Questi segni sono il risultato di piccoli insetti o lucertole che hanno tentato di mordere il frutto, riconoscendolo come maturo. Anche le cicatrici beige, simili a “segni d’impollinazione”, testimoniano una buona attività delle api, correlata a una maggiore dolcezza del frutto. Questi dettagli, lungi dall’essere difetti, sono invece indici di qualità.
Forma e sesso dell’anguria
Un altro consiglio utile riguarda la forma del cocomero, legata alla sua origine botanica e al sesso della pianta. In agricoltura infatti si distingue tra esemplari “maschili” e “femminili”:
- Le angurie maschili sono più allungate e tendono ad avere un sapore meno dolce.
- Quelle femminili sono più tondeggianti e generalmente più zuccherine.
Per gustare un frutto più dolce, è quindi preferibile scegliere un cocomero dalla forma rotonda.
Il picciolo: segnale di raccolta al momento giusto
Il picciolo, ovvero il piccolo gambo che unisce il frutto alla pianta, è anch’esso un indice importante. Un picciolo verde indica che il cocomero è stato staccato prematuramente e che la maturazione non è completa. Un picciolo secco o marrone, invece, suggerisce che il frutto è stato raccolto al giusto grado di maturazione.

Oltre all’osservazione della buccia, esistono alcuni trucchi empirici largamente usati dai consumatori esperti:
- La prova del suono: picchiettare leggermente con le nocche la buccia. Un suono vuoto e deciso indica un frutto ricco di acqua e maturo. Un suono più sordo o “morbido” suggerisce un cocomero acerbo o poco succoso.
- La prova del peso: un cocomero maturo sarà sorprendentemente pesante rispetto alle sue dimensioni, proprio grazie all’alto contenuto di acqua. Se risulta leggero, meglio lasciarlo sul banco.