
Budget ridotto e devi ancora prenotare? Non temere -pinkblog
Vacanze sempre più care, sogni sempre più lontani: ma c’è ancora chi cerca il mare, la montagna o l’estero con offerte ragionate e piccole rinunce
Non per tutti le ferie estive sono sinonimo di relax. Per molti lavoratori in Europa rappresentano un privilegio non accessibile. Lo ha rilevato uno studio dell’European Trade Union Institute, che ha analizzato i dati Eurostat del 2023: oltre 41 milioni di europei non riescono a permettersi nemmeno una settimana fuori casa nei mesi più caldi. Un fenomeno sempre più diffuso, tanto da meritarsi un nome preciso: holiday poverty, la povertà delle vacanze.
Eppure, anche chi fatica a chiudere il budget continua a sognare. Il cellulare pieno di screenshot di spiagge, foto di città romantiche, paesaggi di montagna con baite silenziose: l’idea di staccare per qualche giorno resiste. Anche se non si parla di yacht o suite da sogno, una stanza con colazione inclusa, una gita nel verde o un weekend culturale diventano già traguardi importanti. Basta organizzarsi per tempo, rinunciare a qualcosa e fare scelte più furbe.
Le destinazioni più sognate (e cercate) dalla classe media: tra sogni realistici e strategie per risparmiare
Dalle famiglie ai giovani lavoratori, c’è chi continua a cercare una formula possibile per vivere una vacanza dignitosa, pur senza eccedere. Tra le mete più gettonate, spiccano i parchi a tema come Disneyland Paris o PortAventura, veri rifugi per chi vuole sentirsi bambino per qualche giorno. Organizzando in anticipo, dormendo fuori città e portando il cibo da casa, anche l’esperienza più “magica” può diventare accessibile.
Poi ci sono le crociere nel Mediterraneo, scelte da chi vuole tutto in uno: cibo, svago, camera e piscina. Le soluzioni più economiche? Partenze infrasettimanali, navi meno recenti, itinerari brevi. Il mare, dopotutto, è lo stesso per tutti. Chi cerca invece silenzio e natura punta alla montagna, come i Pirenei o i Tatra: case vacanze con cucina, pochi turisti, prenotazioni anticipate. Si riscopre la lentezza, si spende poco, ci si rigenera davvero.

E per chi non rinuncia al mare, ci sono alternative low-cost fuori dai radar: Sopot sul Baltico, le coste di Valencia, le spiagge dell’Albania. Qui il mare è pulito, i ristoranti accessibili, l’atmosfera rilassata. Il segreto è muoversi con anticipo, usare i mezzi pubblici, scegliere alloggi con cucina. E le mete naturali? Le cascate delle Marmore o i laghi di Plitvice sono esperienze da documentario che non richiedono aerei o grandi spese.
Viaggi brevi, città culturali e località meno battute: così si salva (in parte) l’estate
Per molti lavoratori della classe media il tempo è poco, e le risorse limitate. Ma restano i weekend lunghi: Budapest, Cracovia, Barcellona, Lisbona sono tra le città preferite per un turismo di qualità con budget sotto controllo. Si cammina molto, si mangia bene con 10 euro, e si dorme senza dover compromettere troppo. Con voli low cost anche in orari strani, hotel in quartieri secondari e pasti nei mercati locali, si riesce ancora a viaggiare senza indebitarsi.
C’è anche chi cerca resort all-inclusive in Grecia o Algarve: colazioni abbondanti, mare a due passi, una piscina silenziosa. Prenotando nei mesi giusti e scegliendo pacchetti completi, una settimana di coccole diventa realizzabile. Chi invece sogna tutto insieme – arte, spiaggia, buon cibo – guarda al Portogallo: un viaggio on the road tra Lisbona, Estoril e Algarve, alternando città e oceano. Con i treni regionali o un’auto condivisa, anche qui si può risparmiare.
Tra chi non partirà e chi lotta per farlo comunque, l’estate 2025 racconta bene una frattura sociale ormai evidente. Ma anche un desiderio che resiste. Perché sognare un viaggio, anche piccolo, resta un atto di libertà.