
Proteggiti dai germi -Pinkblog.it
Quando si pensa ai luoghi più sporchi e ricchi di germi, il primo pensiero va spesso ai bagni pubblici. Tuttavia, le piscine rappresentano ambienti particolarmente critici per la diffusione di batteri e virus, molto più di quanto si possa immaginare.
Tra le varie aree a rischio, sono proprio questi spazi ad alta frequentazione e umidità a favorire la proliferazione di microrganismi potenzialmente pericolosi per la salute.
Secondo le ultime ricerche e normative europee aggiornate, le piscine sono spesso veicolo di infezioni cutanee, gastrointestinali e respiratorie. La combinazione di acqua, umidità e un elevato numero di utenti crea un ambiente ideale per la sopravvivenza e la trasmissione di germi come stafilococchi, funghi, virus enterici e altri patogeni.
Piscine e infezioni: un problema sottovalutato ma reale
Le infezioni più comuni legate all’uso delle piscine includono dermatiti da contatto, otiti esterne, congiuntiviti e gastroenteriti. Questi disturbi derivano da una scarsa igiene personale degli utenti o da una manutenzione inadeguata dell’impianto. In questo senso, la qualità dell’acqua e la sanificazione degli ambienti sono elementi fondamentali per la prevenzione.

La normativa europea, aggiornata nel 2025, sottolinea l’importanza di un monitoraggio costante dei parametri chimico-fisici dell’acqua, come il pH e la concentrazione di cloro, oltre a interventi regolari di pulizia delle superfici e degli spogliatoi. Viene inoltre raccomandato l’uso di sistemi di filtrazione avanzati per limitare la presenza di microrganismi resistenti.
Per proteggersi efficacemente dalle infezioni in piscina, è fondamentale adottare alcune semplici ma efficaci precauzioni. Innanzitutto, è consigliabile fare sempre una doccia accurata prima di entrare in acqua, per ridurre la carica batterica presente sulla pelle. Allo stesso modo, una doccia post-bagno aiuta a eliminare eventuali residui di cloro e batteri.
Un altro aspetto cruciale riguarda l’uso di ciabatte o sandali nei locali comuni, come spogliatoi e docce, per evitare il contatto diretto con superfici potenzialmente contaminate. Inoltre, è importante non immergersi in caso di ferite aperte o infezioni cutanee, poiché ciò aumenta il rischio di contagio e può peggiorare la situazione.
Gli esperti raccomandano anche di evitare di ingerire acqua di piscina, poiché può contenere agenti patogeni in concentrazioni variabili. L’uso di occhialini da nuoto è suggerito per proteggere gli occhi da irritazioni e infezioni, mentre il lavaggio frequente delle mani e l’uso di gel disinfettanti rappresentano ulteriori misure di prevenzione.
Per garantire un ambiente sicuro, la responsabilità ricade sui gestori delle piscine, che devono assicurare il rispetto delle norme igienico-sanitarie europee. Questo include la formazione del personale, l’adozione di protocolli rigorosi di sanificazione e il mantenimento di un sistema di controllo qualità efficace e trasparente.
Negli ultimi mesi, sono stati introdotti nuovi sistemi tecnologici di monitoraggio in tempo reale che consentono di rilevare rapidamente anomalie nei parametri dell’acqua e intervenire tempestivamente. Questi dispositivi rappresentano una svolta importante nel contrasto alla diffusione di malattie attraverso ambienti acquatici pubblici.
Inoltre, la comunicazione ai frequentatori gioca un ruolo chiave: cartelli informativi, campagne di sensibilizzazione e indicazioni precise sulle buone pratiche possono aumentare la consapevolezza e la collaborazione da parte degli utenti.
Nonostante il fascino di un tuffo rinfrescante, è dunque essenziale ricordare che una piscina può diventare un ambiente insidioso se non gestita e utilizzata correttamente. Con un approccio responsabile e informato, è possibile godere dei benefici del nuoto riducendo al minimo i rischi di infezioni e problemi di salute.