
Un cammino spettacolare che attraversa la Sardegna selvaggia - pinkblog.it
Il Cammino di Santu Jacu attraversa la Sardegna per oltre 1.600 km, unendo fede, natura e tradizioni. Dalle varianti costiere ai percorsi interni, ecco storia, tappe e consigli per viverlo.
Il Cammino di Santu Jacu è un itinerario che fonde pellegrinaggio, escursionismo e scoperta culturale, ispirato al più famoso Cammino di Santiago. Lungo circa 1.600 chilometri, collega i luoghi di culto dedicati a San Giacomo Maggiore in tutta la Sardegna, toccando circa cento comuni e offrendo un contatto diretto con l’isola più autentica. Percorribile a piedi, in bicicletta o a cavallo, è segnato dalle tradizionali conchiglie e frecce gialle dei cammini giacobei, con la possibilità per i viandanti di timbrare la credenziale del pellegrino e ottenere il Testimonium al termine del percorso.
Nato nel 2009 da un gruppo di appassionati reduci dal Cammino spagnolo e formalizzato nel 2010 con la fondazione dell’Associazione Cammino di Santu Jacu, è stato riconosciuto nel 2012 come itinerario turistico-religioso ufficiale dalla Regione Sardegna e dal 2015 è parte della rete europea dei cammini giacobei.
Itinerari e luoghi attraversati
Il percorso si articola in quattro assi principali, ognuno con caratteristiche e paesaggi distinti. L’Asse Centrale unisce Cagliari a Porto Torres lungo circa 450 km in 21 tappe, attraversando l’entroterra e regioni come Barbagia, Marghine e Logudoro, tra nuraghi come il Talei di Sorgono e basiliche come la Santissima Trinità di Saccargia. La Variante Nord, più lunga e impegnativa, parte da Porto Torres e arriva a Olbia dopo 660 km, passando per Nuoro, Orosei e Oliena, alternando tratti montuosi e coste spettacolari come Cala Gonone, e siti archeologici come La Prisgiona ad Arzachena.

La Variante Sinis collega Oristano a Bolotana attraversando lo Stagno di Cabras e il santuario di Santa Cristina, con borghi rurali che offrono ospitalità genuina. La Variante Sulcis parte da Cagliari e raggiunge Sant’Antioco passando per il Sulcis Iglesiente, con testimonianze puniche e fenicie, e include deviazioni verso l’isola di San Pietro.
Ogni tratta alterna coste selvagge, altipiani e vallate interne, offrendo scenari che cambiano di giorno in giorno.
Come organizzare il cammino e quando partire
I punti di partenza sono ben collegati: Cagliari, Porto Torres, Olbia, Oristano e Sant’Antioco si raggiungono in aereo, traghetto, auto o mezzi pubblici. Gli aeroporti di Cagliari-Elmas, Olbia-Costa Smeralda e Alghero-Fertilia offrono collegamenti diretti con molte città italiane, mentre i porti principali ricevono traghetti da Civitavecchia, Genova, Livorno e Napoli.
Il cammino è percorribile tutto l’anno, ma la primavera e l’autunno restano le stagioni ideali per le temperature miti e i paesaggi rigogliosi. In inverno alcune tappe interne possono risultare più impegnative per pioggia e vento, mentre l’estate è indicata solo per le varianti costiere, a causa del caldo intenso nelle zone interne.
Il nome “Santu Jacu” deriva dal sardo e identifica San Giacomo Maggiore, venerato sull’isola fin dal periodo catalano-aragonese come protettore dai fulmini e guida spirituale. Il culto è ancora vivo grazie a confraternite attive a Cagliari e Sassari, segno di un legame che unisce la dimensione religiosa a quella culturale.
Questo itinerario non è solo un cammino religioso: è un viaggio che attraversa secoli di storia sarda, mettendo il viandante a contatto diretto con comunità, paesaggi e tradizioni che altrove si stanno perdendo.