
La classifica (attesissima) del National Geographic - pinkblog.it
Sabbia a forma di stella, spiagge rosa, verdi o nere e creature marine giganti: ecco dove si trovano le 14 coste più insolite al mondo secondo il National Geographic.
C’è una spiaggia in Giappone dove la sabbia non è sabbia. I granelli hanno la forma di stelle microscopiche, visibili a occhio nudo se ci si abbassa e si osserva bene. Non è magia né leggenda, ma il risultato di foraminiferi antichi depositati nel tempo sull’isola di Taketomi, nelle remote Yaeyama, vicino a Taiwan. Qui, il mare è calmo, ma l’attrazione principale è sotto i piedi. E questo è solo uno dei 14 luoghi selezionati dal National Geographic per la loro unicità. Alcune spiagge sono conosciute, altre quasi introvabili, ma tutte hanno in comune qualcosa che sorprende. Non servono effetti speciali, basta esserci. Le spiagge raccontano spesso una storia simile: sabbia bianca, mare limpido, palme. Ma poi ci sono le eccezioni, le coste che sembrano sbucate da un altro mondo. I motivi sono diversi. In Islanda, ad esempio, la sabbia è nera come la pece, modellata da secoli di attività vulcanica. Si chiama Reynisfjara e si trova vicino al villaggio di Vík í Mýrdal, sulla costa sud. Qui le onde sono imprevedibili, violente, e le colonne di basalto formano uno scenario quasi irreale. È un paesaggio noto anche a chi guarda serie tv: alcune scene di Game of Thrones sono state girate proprio lì.
Colori impossibili e creature che non ti aspetti
Spostandosi a Creta, nella parte sudoccidentale dell’isola, c’è Elafonissi, una lingua di sabbia che cambia colore con la luce. Il rosa che si vede al mattino o al tramonto non è un effetto ottico: viene da frammenti microscopici di coralli e conchiglie. La zona è affollata in alta stagione, ma nei mesi meno turistici resta un angolo quasi silenzioso. Sempre parlando di sabbie colorate, ce n’è una verde nell’isola principale delle Hawaii. Si chiama Papakōlea e il colore viene da un minerale vulcanico, l’olivina, che col tempo si accumula sulla costa creando sfumature che vanno dal verde oliva al bronzo. Arrivarci richiede una lunga camminata, ma chi ci arriva resta fermo a guardare, come se non sapesse se crederci davvero.

Altre spiagge sorprendono per ciò che c’è nell’acqua. Sull’isola di Mafia, in Tanzania, c’è Butiama Beach, una costa poco battuta dai turisti dove nuotano squali balena lunghi fino a 12 metri. Non è pericoloso, anzi, il contatto con questi giganti marini è uno degli spettacoli più raccontati da chi torna. Il mare è trasparente, e spesso si riescono a vedere le ombre scure passare lente appena sotto la superficie. In Indonesia, nell’arcipelago di Komodo, esiste Pantai Merah, una spiaggia color rosso tenue dove il mare si mescola a minuscoli gusci di foraminiferi rossi. L’effetto visivo è un contrasto fortissimo tra il blu dell’oceano e il rosa-rosso della riva. È una zona dove è quasi obbligatorio immergersi: la barriera corallina è a pochi metri dalla costa e la biodiversità marina è tra le più ricche della regione.
Forme scolpite dal tempo e sabbia che racconta storie
Nel Dorset, nel sud dell’Inghilterra, la spiaggia di Durdle Door è diventata famosa per un arco naturale scavato nella roccia calcarea da secoli di erosione. Siamo sulla Jurassic Coast, un tratto costiero dichiarato patrimonio UNESCO per la sua importanza geologica. Il mare è freddo, ma il panorama ha qualcosa di gotico. In certi giorni sembra un paesaggio fuori dal tempo, dove il cielo si mescola con la pietra e le onde. Anse Source d’Argent, nelle Seychelles, è spesso descritta come la spiaggia più fotografata al mondo. Sabbia rosa chiaro, rocce di granito grigio scuro, palme piegate dal vento e un’acqua così trasparente da sembrare ferma. Si trova sull’isola di La Digue e, nonostante sia molto frequentata, riesce ancora a sembrare intatta, quasi protetta dal paesaggio che la circonda.
In Portogallo, c’è Praia da Marinha, incastonata tra scogliere a picco e torri di roccia che si stagliano sull’oceano. Nei mesi estivi è difficile trovare spazio, ma resta una delle coste più spettacolari dell’Algarve. Anche in Canada esiste una spiaggia fuori dagli schemi: Chesterman Beach, sull’isola di Vancouver, è un posto amato dai surfisti e da chi cerca mari agitati, legni trasportati dalla corrente e tramonti che si spengono dietro l’oceano. Chiude la lista Whitehaven Beach, nel Queensland australiano, accessibile solo via mare o idrovolante. Qui la sabbia è quasi bianca fluorescente e il mare assume tonalità che cambiano ogni ora. Fa parte delle Whitsunday Islands, ed è tutelata da restrizioni ambientali severe: niente plastica, niente costruzioni, niente rifiuti. È considerata una delle spiagge più pulite del pianeta, un vero laboratorio naturale a cielo aperto.