
La particolare isola (Depositphotos foto) - www.pinkblog.it
Un piccolo isolotto che per anni è stato sinonimo di mistero e abbandono sta per rinascere con un progetto innovativo e senza precedenti.
Nel cuore della Laguna veneziana c’è Poveglia, l’isola nota soprattutto per la sua storia oscura e per le leggende sui fantasmi che la infesterebbero. Dopo decenni di degrado, l’isolotto sarà finalmente restituito alla città, ma con un’importante novità: sarà accessibile esclusivamente ai residenti, con i turisti ufficialmente esclusi.
Situata di fronte a Malamocco lungo il Canal Orfano, l’isola di Poveglia si estende su una superficie di circa 7,25 ettari ed è stata per lungo tempo abbandonata, diventando simbolo di un passato inquietante. Originariamente usata come fossa comune per le vittime della peste, in seguito divenne sede di un manicomio, alimentando le dicerie sul suo presunto “infestamento” da parte di spiriti inquieti. Questa fama ha contribuito ad alimentare un alone di fascino e mistero attorno all’isola, che però ha impedito qualsiasi forma di riqualificazione per decenni.
Nel 2014, l’Agenzia del Demanio mise l’isola all’asta, ma solo recentemente è stata acquistata dal gruppo veneziano Poveglia per Tutti, che ha investito 460.000 euro per il suo recupero. L’atto ufficiale di acquisizione è previsto per il primo agosto 2025, segnando l’inizio di una nuova era per quest’area dimenticata.
Un progetto unico: l’isola riservata ai veneziani
La novità più significativa del progetto riguarda la destinazione d’uso dell’isola dopo la riqualificazione. A differenza di molte altre località della Laguna, ormai saturate dal turismo di massa, Poveglia sarà trasformata in un parco urbano esclusivamente per i residenti di Venezia. Questa scelta rappresenta una risposta concreta e simbolica al fenomeno dell’overtourism che ha profondamente segnato la città lagunare negli ultimi anni.
L’idea di bandire i turisti da Poveglia non è solo un’operazione di tutela della quiete e dell’identità culturale veneziana, ma anche un esperimento sociale e urbanistico che mira a creare spazi di benessere e aggregazione riservati ai cittadini. In un contesto come quello di Venezia, dove il turismo di massa ha spesso causato problemi di sovraffollamento, questo progetto assume un valore di rottura e di innovazione. Attualmente, l’isola è priva di infrastrutture essenziali come elettricità e acqua corrente e versa in condizioni di forte degrado. Tuttavia, restano ancora presenti elementi di grande interesse storico e naturalistico, tra cui un bosco incolto, una fortezza militare, quindici edifici ospedalieri ormai fatiscenti e una colonia di conigli selvatici che popolano l’area.

A guidare la riqualificazione sarà il laboratorio APsyM del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona, che coordinerà le attività di progettazione e recupero, puntando a preservare il patrimonio storico e ambientale dell’isola, nel rispetto delle sue caratteristiche originali.
Un segnale contro il turismo di massa nella Laguna
La decisione di riservare Poveglia esclusivamente ai residenti si inserisce in un più ampio dibattito sul futuro di Venezia e della sua laguna, segnato dalla necessità di trovare un equilibrio sostenibile tra accoglienza turistica e tutela della qualità della vita dei cittadini. A differenza di altre iniziative volte a incentivare ulteriormente il turismo, questa scelta rappresenta un modello innovativo di gestione del territorio, che valorizza la comunità locale e limita l’accesso indiscriminato.
Il progetto di Poveglia si configura quindi come un esempio di come sia possibile ripensare spazi urbani e naturalistici in chiave inclusiva ma selettiva, ponendo al centro la tutela dell’identità culturale e la salvaguardia dell’ambiente. La trasformazione di un’isola un tempo abbandonata e simbolo di paura in un luogo di ritrovo e di respiro per i veneziani è una sfida che coinvolge aspetti sociali, storici e ambientali, e che potrebbe aprire la strada a nuove politiche di gestione del territorio lagunare.
Il percorso di recupero e valorizzazione di Poveglia sarà dunque osservato con grande interesse, sia a livello locale che nazionale, come esempio di rigenerazione urbana alternativa e di risposta concreta alle problematiche causate dal turismo eccessivo in una delle città più iconiche del mondo.