
Questa è la spiaggia più cara d'Italia (e meno frequentata) - pinkblog.it
Chi sceglie questo posto trova ancora natura e silenzio, ma i costi sono schizzati alle stelle. Dall’affitto alle spese quotidiane, la località toscana non è più accessibile come un tempo.
C’è un tempo in cui bastavano poche centinaia di euro per trascorrere due settimane a Principina a Mare, tra la pineta e il mare limpido, senza rinunciare a nulla. Oggi, quella stessa località amata da tante famiglie toscane e non solo, è diventata sempre più inaccessibile. Basta dare un’occhiata ai prezzi per capirlo: una giornata sotto l’ombrellone parte da 25 euro e può arrivare a 30 euro per le file più vicine al mare. Le due settimane costano fino a 320 euro, mentre l’intera stagione balneare supera i 1.200 euro. Cifre impensabili solo pochi anni fa, anche se gli stabilimenti giurano che “i prezzi sono rimasti stabili o sono saliti di pochissimo”.
Ma è l’insieme delle spese a pesare sempre di più: affitti raddoppiati, spesa alimentare aumentata, ristoranti fuori budget per molte famiglie. Le vacanze a Principina, che un tempo erano sinonimo di semplicità e relax, oggi rischiano di trasformarsi in un salasso.
Prezzi alle stelle: dagli ombrelloni alle case, tutto costa di più
La spiaggia è rimasta la stessa, tranquilla, protetta dalla pineta e lontana dal caos. Ma la tranquillità ha un prezzo. Al Bagno Medusa, ad esempio, chi si accontenta delle ultime file può prenotare la stagione intera a 600 euro. Un compromesso per chi non vuole rinunciare al proprio posto al sole ma non può affrontare il costo pieno. Il vero problema, però, è l’alloggio. Un tempo bastavano 550 o 600 euro per affittare un trilocale per una settimana a luglio. Ora le agenzie parlano di 900 o 1.000 euro, anche di 1.400 o 1.800 euro nei casi in cui la casa sia ristrutturata e vicina al mare. È un salto netto, in pochi anni.

Un discorso simile vale per la spesa quotidiana. La frutta di stagione può costare anche 4 euro al chilo, un pollo arrosto supera i 12 euro, mentre un chilo di polpette pronte arriva a 20 euro. Chi arriva da Grosseto, distante meno di mezz’ora, nota subito la differenza: qui si paga fino al 30% in più per prodotti identici. Molte famiglie, proprio per questo, decidono di fare la spesa in città una volta a settimana, caricando in macchina tutto il necessario per evitare gli extra della località turistica. Un’abitudine diventata ormai strategica per chi vuole contenere i costi senza rinunciare del tutto alla vacanza.
Ristoranti, gelaterie e bar: anche un cono gelato diventa una spesa
Sedersi a tavola, a Principina, è diventato un lusso selettivo. In un ristorante di fascia media, un primo piatto parte da 15 euro, ma trovare qualcosa sotto i 17-18 euro è complicato. Una frittura di pesce costa intorno ai 17 euro, e nei lidi con cucina più curata si arriva a 50 euro a persona.
La cifra media per un pranzo completo si aggira tra i 30 e i 40 euro a testa, contando una bevanda e un secondo piatto semplice. Nei locali più turistici, invece, i prezzi salgono ulteriormente.
Nemmeno il gelato fa eccezione. Due gusti costano 2,50 euro, quattro gusti si pagano 4 euro, mentre con la panna si arriva a 4,20. Una spesa che, per una famiglia di quattro persone, può superare i 16 euro per una semplice passeggiata serale. “Anche il cono diventa una spesa mica da poco…”, dice Raffaella, in vacanza da Livorno con due figli.
A fare la differenza è proprio questa somma di piccoli costi. La località, pur mantenendo intatta la sua bellezza naturale, ha alzato progressivamente il suo livello di spesa. Oggi, per due settimane a Principina, tra affitto, ombrellone, spesa, qualche cena fuori e il gelato dopocena, si possono superare i 2.500 euro, anche scegliendo soluzioni economiche.
Chi viene da anni, lo sa. Eppure torna. Perché la tranquillità della pineta, l’acqua pulita, le serate fresche e silenziose, continuano ad avere un valore difficile da quantificare. Ma il portafoglio, intanto, si svuota sempre più in fretta.