
In Sicilia c'è un borgo che omaggia Gaudì -pinkblog.it
Scopri Borgo Parrini, il piccolo villaggio vicino Palermo trasformato in un’opera d’arte a cielo aperto: storia, curiosità, cosa vedere e quando andare.
Avete mai sentito parlare di Borgo Parrini? È un minuscolo villaggio siciliano, a circa mezz’ora da Palermo, che sembra uscito da un libro illustrato. Un tempo quasi abbandonato, oggi è diventato una meta turistica sorprendente, grazie a un progetto di recupero ispirato alle forme e ai colori visionari dell’architettura di Antoni Gaudí. Le sue facciate colorate, i mosaici di ceramica, i murales e i dettagli curati attirano ogni anno migliaia di visitatori curiosi, fotografi, famiglie e viaggiatori in cerca di luoghi autentici.
Passeggiando tra le sue stradine, si ha la sensazione di essere finiti in una piccola Barcellona di Sicilia, ma con il calore e la semplicità dei borghi dell’isola. Ogni angolo racconta una storia, ogni decorazione è stata posata con un intento preciso. E dietro tutto questo, c’è la visione di un uomo che ha voluto riportare in vita un luogo dimenticato.
Dove si trova e perché è diventato così famoso
Borgo Parrini si trova nel territorio comunale di Partinico, in provincia di Palermo. Si raggiunge in circa 30 minuti d’auto dal capoluogo, oppure in poco più di un’ora da Trapani. La zona è immersa in un contesto rurale, tra vigneti e campi coltivati, lontano dal traffico cittadino ma comunque facile da raggiungere. Il borgo nacque nel XVII secolo come piccolo insediamento agricolo dei Padri Gesuiti, da cui deriva anche il nome “Parrini” (cioè “preti” in siciliano). Attorno a una piccola chiesa sorsero case e bagli, che nel tempo furono utilizzati anche dai lavoratori della tenuta del Duca d’Aumale, produttore del celebre Moscatello dello Zucco.
Dopo la Seconda guerra mondiale, Borgo Parrini conobbe un lungo periodo di spopolamento e abbandono. Fino a quando, negli ultimi anni, grazie all’iniziativa dell’imprenditore Giuseppe Gaglio, il borgo è rinato in chiave artistica. Gaglio ha coinvolto artisti e volontari locali per dipingere, decorare e trasformare il villaggio in un luogo unico nel panorama siciliano, mescolando recupero architettonico e creatività.

Visitare Borgo Parrini significa immergersi nei colori. Le case dipinte a mano sono il tratto distintivo del villaggio. Ogni abitazione ha una sua identità: mosaici, maioliche, scritte, citazioni di poeti e pensatori, cupole e forme curve che ricordano le opere catalane di Gaudí. Alcune pareti sono diventate vere tele per murales, che raccontano storie di emigrazione, religione, speranza. Non manca la chiesa seicentesca dedicata a Maria SS. del Rosario, ancora oggi punto centrale del borgo, esempio di architettura semplice ma intrisa di storia. All’interno del villaggio si trovano piccole botteghe artigiane, dove è possibile acquistare ceramiche, oggetti decorativi e prodotti tipici del territorio.
Il borgo è anche uno sfondo perfetto per chi ama la fotografia. Ogni scorcio si presta a scatti creativi: tra balconi fioriti, citazioni sui muri e dettagli artistici, è difficile uscire da Borgo Parrini senza almeno una decina di foto da conservare o postare. La frase che meglio racconta lo spirito del luogo è quella scritta proprio su uno dei muri del borgo:
“Io compongo frammenti di poco conto che insieme prendono vita sprigionando bellezza e speranza.”
Un manifesto poetico che sintetizza il progetto di Gaglio, capace di dare nuova anima a un luogo dimenticato.
Quando andare e cosa fare nei dintorni
Il periodo migliore per visitare Borgo Parrini è tra aprile e giugno, quando la luce naturale esalta i colori e i fiori sono in piena fioritura. Anche l’autunno è un’ottima scelta: il borgo è meno affollato e l’atmosfera più rilassata. In estate, meglio evitare le ore centrali, dato il caldo intenso della zona. Il tempo necessario per esplorare tutto il villaggio è di circa 45 minuti. Per questo è consigliabile abbinarlo ad altre tappe nei dintorni, come Terrasini, Castellammare del Golfo o una delle spiagge della costa nord-occidentale della Sicilia. Chi ama l’enogastronomia può fermarsi in uno degli agriturismi vicini, dove assaggiare piatti tipici a base di prodotti locali.
Anche all’interno del borgo si possono trovare piccole trattorie e caffetterie, dove gustare una granita, un cannolo o un piatto di cucina tradizionale. È tutto a misura d’uomo, curato e accogliente. E se amate portare a casa un ricordo autentico, molte botteghe vendono oggetti fatti a mano, decorati con lo stesso stile vivace che colora le facciate. Borgo Parrini non è un’attrazione da visitare con fretta, ma un posto in cui rallentare, camminare piano, osservare i dettagli, lasciarsi stupire. Una delle prove che anche in Sicilia, lontano dalle mete più note, esistono luoghi inaspettati capaci di emozionare. Basta solo scoprirli.