
Zaanse Schans: un museo a cielo aperto nato dal dopoguerra - pinkblog.it
A pochi chilometri dalla capitale olandese, c’é un villaggio, noto in tutto il mondo che si prepara a un cambiamento epocale.
La località, divenuta una delle mete turistiche più amate dei Paesi Bassi con oltre tre milioni di visitatori all’anno, introdurrà un biglietto di ingresso a partire dal 2026. Questa misura nasce dall’esigenza di contrastare l’overtourism, fenomeno che da tempo mette a rischio la convivenza tra residenti e turisti e la conservazione del patrimonio storico e culturale del villaggio.
Il villaggio di Zaanse Schans è un vero e proprio gioiello della tradizione olandese, capace di trasportare i visitatori indietro nel tempo. La sua origine risale agli anni ’50 del XX secolo, quando un ambizioso progetto di recupero e salvaguardia portò al trasferimento e alla ricostruzione di mulini e abitazioni storiche in un’area protetta lungo la riva del fiume Zaan. Questo intervento mirato serviva a preservare il patrimonio industriale della regione, un tempo ricca di oltre 700 mulini funzionanti. L’apertura ufficiale del villaggio come museo all’aperto avvenne nel 1972, con la partecipazione della regina Giuliana dei Paesi Bassi, che ne consacrò il ruolo simbolico nella cultura nazionale.
Oggi Zaanse Schans non è solo un museo, ma anche un quartiere residenziale dove vivono circa 100 persone. Gli artigiani locali continuano a mantenere vive le tradizioni, con botteghe di cioccolato, caseificio e negozi di zoccoli, mentre i mulini servono ancora per la lavorazione di prodotti tipici. La combinazione di storia, cultura e natura ha reso il villaggio una delle tappe obbligate per chi visita l’Olanda settentrionale.
L’impatto dell’overtourism e l’introduzione del biglietto d’ingresso
Nonostante il fascino indiscusso, la popolarità di Zaanse Schans ha portato a un eccessivo afflusso turistico che mette a dura prova il delicato equilibrio del luogo. Le strette vie del villaggio si affollano quotidianamente di gruppi organizzati e autobus turistici, generando problemi di sovraffollamento e tensioni con i residenti. Le autorità locali hanno più volte segnalato come il turismo di massa rischi di danneggiare irreversibilmente i mulini storici e le abitazioni, compromettendo la conservazione di questo patrimonio unico.
Per arginare questi problemi, il consiglio comunale di Zaanstad, ente di cui fa parte Zaanse Schans, ha deciso di adottare una soluzione che mira a limitare il numero di visitatori e al contempo finanziare la manutenzione del sito. Dal 2026 sarà infatti necessario acquistare un biglietto d’ingresso dal costo di 17,50 euro per accedere al villaggio. L’obiettivo è ridurre il flusso turistico a circa 1,8 milioni di persone all’anno, rispetto ai livelli attuali che superano i tre milioni.
Nonostante i residenti continueranno a usufruire dell’ingresso gratuito, la novità ha suscitato un acceso dibattito all’interno della comunità. Gli imprenditori locali, in particolare mugnai e commercianti, temono un calo di visitatori che potrebbe compromettere l’economia locale, trasformando il villaggio in una sorta di parco tematico a pagamento. Per questo motivo, un gruppo di oppositori ha promosso un referendum cittadino con l’intento di bloccare l’introduzione del ticket.

Il dibattito sul biglietto d’ingresso riflette una questione più ampia, che riguarda la tutela di luoghi di interesse storico e culturale in un’epoca di turismo globale e di massa. Zaanse Schans, con i suoi mulini segheria, case in legno verde e botteghe artigianali, rappresenta uno degli esempi più significativi del patrimonio industriale europeo. È parte integrante della European Route of Industrial Heritage (ERIH) e costituisce un’attrazione che racconta la storia di un’area industriale che, nel XVIII e XIX secolo, era tra le più importanti d’Europa.
I mulini avevano funzioni diversificate: dalla macinazione della farina alla produzione di olio, carta, cioccolato e mostarda. Negli anni, sono stati sostituiti dai motori a vapore, ma la loro conservazione è stata garantita grazie all’impegno dell’Associazione “Vereniging De Zaansche Molen”, fondata nel 1925 per preservare questo patrimonio. Oggi, una rete di volontari e finanziamenti pubblici mantiene attivi 12 mulini che possono essere visitati, offrendo un’esperienza autentica e didattica.
La storia di Zaanse Schans si intreccia con quella della monarchia olandese, in particolare con la figura della regina Giuliana, che nel 1972 inaugurò ufficialmente il villaggio come museo all’aperto. La sua azione ha contribuito a trasformare il sito in un simbolo nazionale, capace di attrarre visitatori da tutto il mondo.