La figura del caregiver familiare sta per ricevere un riconoscimento formale e un significativo sostegno economico grazie ad alcune novità.
Il provvedimento prevede un bonus di 1.200 euro trimestrali per chi presta almeno 91 ore settimanali di assistenza a persone con disabilità grave, con l’obiettivo di garantire un aiuto concreto a chi svolge un ruolo essenziale ma spesso non riconosciuto adeguatamente.
Il disegno di legge, che potrebbe essere approvato già all’inizio del 2026, introduce una distinzione fondamentale tra il caregiver prevalente convivente e gli altri familiari che offrono assistenza, riconoscendo un contributo economico solo al primo, a patto che rispetti alcuni requisiti reddituali e familiari. In particolare, il caregiver prevalente – cioè chi assiste una persona con disabilità grave per almeno 91 ore a settimana e convive con lei – potrà beneficiare di un bonus trimestrale fino a 1.200 euro, se il suo reddito da lavoro non supera i 3.000 euro e l’ISEE familiare non supera i 15.000 euro.
Questo bonus sarà cumulabile con altri sostegni economici già esistenti come l’assegno di inclusione, l’assegno unico per i figli e le misure regionali di supporto ai caregiver. Per gli altri familiari che si prendono cura del disabile, ma con un impegno inferiore alle 91 ore settimanali, il disegno di legge prevede tutele di tipo diverso, ma non un sostegno economico diretto.
La platea dei beneficiari è stimata ampia e composita, includendo non solo parenti stretti ma anche persone che svolgono questo compito in modo continuativo, pur senza rapporto di convivenza o con requisiti di reddito più elevati. La soglia delle 91 ore è stata scelta per evidenziare chi fornisce assistenza continuativa, giorno e notte, e che quindi necessita di un supporto più strutturato.
Il ruolo e il riconoscimento del caregiver familiare
Secondo la definizione contenuta nel disegno di legge, il caregiver familiare è colui che assiste un coniuge, un partner civile, un parente o un affine entro il secondo grado (o in alcuni casi entro il terzo grado, come previsto dalla Legge 104/1992). L’assistenza riguarda soggetti con disabilità grave o persone non autosufficienti che richiedono un supporto costante nelle attività quotidiane.
Il disegno di legge riconosce quattro fasce di assistenza, differenziate in base al numero di ore dedicate settimanalmente:
- caregiver prevalente convivente (almeno 91 ore),
- caregiver convivente con impegno tra 30 e 91 ore,
- caregiver familiare con almeno 30 ore non convivente,
- caregiver familiare con assistenza tra 10 e 30 ore settimanali.
Solo la prima categoria riceverà il bonus economico, mentre le altre saranno tutelate con misure non monetarie.
La Ministra Alessandra Locatelli ha evidenziato che la misura non vuole sostituire il lavoro di cura fatto in famiglia ma accompagnarlo, creando un sistema di sostegno strutturale che possa alleviare il peso economico e psicologico di chi assiste quotidianamente un familiare disabile.

Le altre forme di sostegno e agevolazioni per caregiver nel 2024-2025 (www.pinkblog.it)
Nel frattempo, nel 2024 e nel 2025, sono attive diverse misure di supporto per chi si prende cura di un familiare con disabilità o non autosufficienza. Tra queste, il Bonus Caregiver previsto dall’INPS, che si traduce in contributi economici variabili erogati a livello regionale o comunale in base all’ISEE e alla gravità della condizione assistita.
Inoltre, il Programma Home Care Premium (HCP) dell’INPS offre un contributo economico e servizi di assistenza domiciliare per dipendenti e pensionati pubblici che assistono un familiare non autosufficiente. Questo programma include anche servizi di sollievo per il caregiver e la fornitura di ausili, oltre a interventi di modifica dell’ambiente domestico.
Altre agevolazioni fondamentali sono i permessi lavorativi e congedi retribuiti previsti dalla Legge 104/1992, che garantiscono ai caregiver il diritto a tre giorni di permesso mensile, frazionabili anche ad ore, e un congedo straordinario retribuito fino a due anni nell’arco della vita lavorativa, per assistere familiari con disabilità grave.
Dal punto di vista fiscale, chi assiste un familiare con disabilità può usufruire di detrazioni per spese mediche, assistenziali e per l’assunzione di personale (come badanti), oltre alla possibilità di accedere a mutui agevolati per l’acquisto o la ristrutturazione della casa.

Nuove tutele e bonus per il caregiver familiare: cosa cambia dal 2027 (www.pinkblog.it)









