In un Paese europeo le famiglie con almeno due figli non pagano le tasse sul reddito: ecco come funziona la legge.
A volte alcune notizie sembrano quasi troppo belle per essere vere, soprattutto quando riguardano il tema delle tasse. Eppure in Europa esiste davvero un Paese in cui le famiglie con almeno due figli non pagano l’imposta sul reddito.
Non è l’Italia, ma la novità ha attirato l’attenzione di molti perché tocca un nodo sensibile: come sostenere davvero i nuclei familiari, in particolare quelli più numerosi. La misura arriva dalla Polonia e rappresenta un passo deciso verso una politica fiscale costruita su incentivi concreti e immediati.
Tasse, se hai almeno due figli non le paghi
In Polonia la svolta fiscale porta la firma del presidente Karol Nawrocki, che ha deciso di dare attuazione a una delle promesse più rilevanti della sua campagna elettorale: alleggerire il carico fiscale sulle famiglie. Con l’approvazione del nuovo provvedimento, chi ha almeno due figli fiscalmente a carico non paga l’imposta sul reddito, purché il reddito annuo non superi i 140 mila zloty, cioè circa 33 mila euro. L’obiettivo è aumentare il reddito disponibile, incoraggiare i consumi e sostenere i nuclei familiari in un momento in cui l’inflazione e il caro-vita hanno messo in difficoltà molti cittadini.
La norma si inserisce nel pacchetto di riforme chiamato ‘armatura fiscale’, un insieme di interventi che comprende anche la riduzione dell’Iva, l’abolizione dell’imposta sulle plusvalenze e un nuovo sistema di indicizzazione delle pensioni. Un quadro complessivo che vuole rendere il sistema fiscale più leggero e più funzionale alla crescita economica.

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Per capire l’impatto della misura basta guardare al sistema attuale: in Polonia l’aliquota è del 12% fino a 120 mila zloty e del 32% oltre quella soglia, con un contributo fisso aggiuntivo. Esistono già esenzioni per redditi molto bassi, ma è proprio l’azzeramento totale per chi ha almeno due figli che rende questa legge così significativa.
Si parla di un risparmio che può raggiungere anche i 2.500 euro l’anno per i nuclei con redditi più alti all’interno della fascia prevista. Il vantaggio infatti aumenta proporzionalmente al reddito, perché incide su una base imponibile più ampia. Possono accedere all’esenzione non solo i genitori biologici, ma anche tutori legali e affidatari.
La discussione non è nuova nel nostro Paese. Anche qui, negli ultimi anni, era stata avanzata l’idea di introdurre un meccanismo che riducesse l’Irpef per le famiglie con figli. Ma il piano Giorgetti non ha mai superato lo scoglio delle coperture economiche. Si era parlato anche del modello del quoziente familiare, già adottato in Francia. Un sistema più equo perché adatta l’imposta al numero dei componenti del nucleo, distribuendo il peso fiscale in modo più realistico. Tuttavia, anche questa ipotesi non ha trovato spazio nella Legge di Bilancio.

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