Come si arreda un carcere? La domanda, più che legittima, assume all'istante un tono frivolo e superfluo non appena pensiamo ai numerosi problemi che affliggono la realtà penitenziaria italiana, a cominciare dal sovraffollamento.
giulia
Pesci del mare? Purtroppo, una risorsa in via di estinzione, se le pratiche di pesca più diffuse al giorno d'oggi diventano troppo aggressive. Ma la tecnologia, oltre al buon senso, può fare qualcosa per preservare gli equilibri del mondo marino?
Pastina è un giovane marchio di arredo italiano che sposa in pieno la filosofia Crafters. Cosa vuol dire? Significa che i designer gestiscono in autonomia l'intera filiera produttiva, dalla progettazione dei mobili, alla loro realizzazione, fino a tutto il processo di commercializzazione.
James Dyson Award 2013 alle porte. Di che cosa si tratta? Ve ne avevamo già dato i dettagli qualche mese fa. Stiamo parlando di uno dei più importanti concorsi di design a livello mondiale, riservato esclusivamente agli studenti uinversitari.
E' uno strano incrocio tipologico l'ultima seduta che il designer britannico Benjamin Hubert ha progettato per il marchio italiano Moroso. Si chiama Cradle - in inglese "cullare" - e si compone di un morbido pouff su cui si innesta una struttura metallica bidimensionale che sostiene uno scampolo di tessuto elastico.
Non sempre aprire un nuovo ristorante significa investire in arredi costosi o in soluzioni di interiors destinate a catturare l'attenzione a scapito del cibo.
Il legame di Antonio Marras con la sua Sardegna è fuori discussione. E' qualcosa che va oltre il vincolo sentimentale, ma anzi sembra saper prendere nuova linfa da un confronto costante tra passato e presente, tradizione e rivisitazione contemporanea.
Parrish è una sedia che nasce per dialogare con uno spazio ben preciso, il Parrish Art Museum di Long Island (NYC), ma che trova vita propria anche al di fuori dell'ambito ristretto per cui era stata commissionata.
Rossana Orlandi non ha mai fatto mancare, nei giorni del Salone del Mobile, un progetto di design sociale legato alla valorizzazione della tradizione artigianale di una comunità nei paesi in via di sviluppo. Non certo un banale progetto di beneficienza, quanto un'opportunità -per chi vende ma anche per chi compra- di unire l'utile al dilettevole e scoprire qualche uso inedito di materiali, arredi e rifiniture.
Continua la collaborazione del marchio italiano Cassina con Luca Nichetto: una sinergia che mette insieme il meglio della tradizione italiana con l'energia rivitalizzante di uno dei progettisti nostrani più prolifici e versatili.
Immaginate un'intera generazione di giovani designer, freschi di diploma o con qualche faticoso anno di esperienza alle spalle, desiderosi di vedere in produzione gli oggetti di arredo che hanno progettato. Immaginate un'azienda -parliamo in termini astratti- che si renda disponibile per ampliare il proprio catalogo, svecchiare la produzione e investire sul rinnovamento del proprio brand attraverso la scelta di un linguaggio fresco e innovativo.
Ripensare il concetto di smoking area, superandone gli stereotipi e andando incontro ad una cultura civica maggiormente improntata a comportamenti responsabili, in primis dei fumatori nei confronti dei non fumatori. Ecco in sintesi l'obiettivo del concorso JTI Clean City Lab 2013 di cui vi avevamo parlato prima del Salone del Mobile.




















