Ha sfilato a Parigi in Avenue Montaigne, sede storica della Maison, la collezione autunno inverno 2016 2017 Haute Couture di Dior con un parterre ricco di celebrity nel front row: Marion Cotillard, Celine Dion, Laetitia Casta, Miroslava Duma, Olivia Palermo, Elena Perminova, Natalia Vodianova, Peter Marino, Carine Roitfeld, Harry Brant, Sabine Getty, Caroline Issa, Johnny Hallyday e Laeticia Hallyday, Li Bing Bing.

[blogo-gallery id=”1034384″ layout=”photostory”]

Lucie Meier e Serge Ruffieux, i due designer che hanno sostituito Raf Simons, hanno presentato una splendida collezione di raffinata eleganza. Anche se si aspetta da un momento all’altro che Dior annuncerà l’arrivo di Maria Grazia Chiuri, che ha, con il suo collega Pierpaolo Piccioli, fatto un lavoro eccezionale da Valentino.

[blogo-gallery id=”1034435″ layout=”photostory”]

Ruffieux e Meier sono stati coraggiosi a tracciare un percorso ben lontano dai soliti colori pastelli tanto cari alla Maison, proponendo per Dior dei total look in bianco e nero, declinato in splendide gonne sinuose, dal taglio di sbieco, gonne di chiffon fluttuanti e abiti scolpiti – tutti a metà polpaccio. E ancora perle e oro, ricami, sia dello stesso colore del tessuto, o in perfetto contrasto cromatico. Non mancano poi deliziosi richiami storici agli abiti degli anni ’30, silhouette vagamente vittoriane con gonne e giacche ornate di volant, abiti stile anni ’50 e pantaloni neri abbinati a morbide giacche.

Meier e Ruffieux presentano nel complesso una collezione che esalta la femminilità rilassata, dove il maschile incontra il femminile per la donna moderna e contemporanea di oggi. Forse è meglio sperare che le voci circa il trasferimento imminente di Maria Grazia Chiuri alla Maison non siano vero, perchè la squadra Meier e Ruffieux potrebbe diventare una squadra davvero imbattibile.

[blogo-gallery id=”1034541″ layout=”photostory”]

La collezione di haute couture autunno inverno 2016 2017 di Lucie Meier e Serge Ruffieux per Dior è un ritorno alle origini, alle basi stesse della Maison: gli atelier. Simbolicamente, la sfilata si svolge nei saloni del numero 30 di Avenue Montaigne: un’ambientazione intima per una collezione dedicata all’eccezionale savoir-faire degli artigiani della haute couture e alla poesia del loro lavoro.

Il tailleur Bar, vera e propria essenza della Maison Dior, è la principale ispirazione di Lucie Meier e Serge Ruffieux. Come un cuore pulsante, si avverte nell’intera collezione. Ma il riferimento non si limita esclusivamente alla forma – la silhouette simbolo costituita da una giacca attillata come una clessidra e da una gonna lunga – ma riprende tutti gli aspetti del tailleur Bar. A cominciare dalla sua palette originale, un brillante contrasto tra bianco e nero, che colora l’intera collezione. Nero e bianco rivestono infatti una particolare importanza per Lucie Meier e Serge Ruffieux.

L’associazione di questi due simboli rappresenta la dualità: maschile e femminile, storia e modernità. I creatori la considerano inoltre una metafora della relazione che intercorre tra loro: lavorare insieme per dar vita a un armonioso equilibrio tra due prospettive, divenire un tutt’uno, formare – giocando sulla diversità – un tutto che trascende le individualità. Una palette in bianco e nero che invade materiali e stampe, come se prendesse vita una fotografia di Horst o Penn. Come un quadro di Picasso quando l’artista rifiutava il colore per concentrarsi sulla struttura, la collezione diventa uno studio di forme e silhouette.

[blogo-gallery id=”1034600″ layout=”photostory”]

La struttura del tailleur Bar è infatti reinterpretata. Lucie Meier e Serge Ruffieux iniziano dalla gonna, che qui dà vita a sperimentazioni su plissé, drappeggi degli abiti da sera o gonne lunghe. La fodera – con i suoi spessori di organza che danno corpo – diventa un abito a parte, come se il modello originale venisse visto ai raggi X. I volumi couture del New Look si fanno più leggeri, più contemporanei: è tutto lo spirito dell’atelier flou che si esprime attraverso l’atelier tailleur. La giacca è decostruita, allungata sulle falde o ruotata in verticale, donando in tal modo animazione e movimento: un nuovo look dallo spirito Dior.

Unico colore e solo ornamento, un oro dal ricamo scultoreo, ispirato al lavoro di César o di Claude Lalanne, riferimento anche all’Art brut. Quest’oro esalta la collezione donandole enfasi, i ricami si indossano come gioielli. Per l’occasione, i saloni Dior si impreziosiscono, parzialmente ricoperti da pannelli dorati, mentre i gioielli della collezione richiamano le forme scultoree e il posizionamento asimmetrico dei ricami. Tutto celebra l’inimitabile savoir-faire degli atelier Dior, fonte di ogni bellezza.

Riproduzione riservata © 2024 - PB

ultimo aggiornamento: 04-07-2016