La Camera di deputati ha approvato all’unanimità (521 voti) la mozione contro la violenza sulle donne che è stata scritta da tutti i gruppi parlamentari e che rientra all’interno della normativa prevista dalla ratifica della convenzione di Istanbul.

Quest’ultima, votata anch’essa all’unanimità dalla nostra Camera, è una carta importantissima per prevenire e contrastare il dilagante e non più accettabile fenomeno della violenza contro le donne in tutte le sue forme. Dai femminicidi agli stupri, dallo stalking alla violenza psicologica e alle umiliazioni a cui tante, troppe donne vengono sottoposte anche nel nostro angolo di mondo apparentemente “civilizzato”, tutto questo deve essere contrastato nel modo più fermo ed efficace possibile.

La mozione approvata il 4 giugno, che contrariamente alla prassi è stata votata anche dalla Presidente, Laura Boldrini, a significare l’importanza anche psicologica di questo ulteriore passo in avanti in difesa dell'”altra metà del cielo”, stabilisce proprio le strategie con cui questa operazione anti violenza deve essere condotta. Che cosa prevede questa mozione?

Che nel nostro Paese il Governo provveda immediatamente a stanziare dei fondi per creare una rete capillare di protezione per tutte le donne che siano a rischio, ma non solo. La maggior parte delle violenze, come purtroppo anche i fatti di cronaca ci ricordano, avvengono all’interno dei nuclei familiari o sono perpetrate da uomini a cui le vittime sono (o sono state) sentimentalmente legate. Sono soprattutto i mariti, i padri, i partner e gli ex partner a scagliarsi contro le donne che, in teoria, affermano di amare.

Omicidi e pestaggi, torture psicologiche, persecuzioni, molestie e stupri sono solo alcune delle modalità con cui si manifesta la brutalità di questi uomini nei confronti delle donne, ecco perché è importante agire prima di tutto con la prevenzione. Tra le novità del Piano nazionale contro violenza che sta per essere varato varato, ci sarà anche la creazione di un Osservatorio permanente nazionale, per il monitoraggio costante dei numeri del fenomeno, nuove campagne di sensibilizzazione con tanto di numeri verdi a disposizione, la moltiplicazioni di Centri anti violenza di assistenza a cui le donne possano ricorrere, in cui saranno aiutate da personale specializzato. Soddisfatte tutte le ministre di ogni parte politica e, in particolare, la ministra delle Pari Opportunità Josefa Idem, che ha così commentato l’approvazione della mozione:

Lo Stato deve finanziare queste iniziative per la difesa delle donne per far fronte a un fenomeno sociale e culturale di così vasta portata quale è quello della violenza contro le donne. Sono necessarie risorse finanziarie da parte dello Stato e degli enti territoriali, ed è su questo fronte che intendo impegnarmi per reperire forme di finanziamento durature, anche di derivazione europea, che possano consentire soprattutto ai Centri antiviolenza di poter assicurare, in via continuativa, l’adeguata assistenza alle donne vittime di violenza

Insomma, contro i femminicidi e le violenze sulle donne è ancora tutto da fare ma per lo meno la prima pietra è stata finalmente posata.

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ultimo aggiornamento: 05-06-2013