Wand (Wall) è una monumentale opera di Gerhard Richter. Da alcune ore ha cambiato proprietario, finendo nelle mani di un paperone che ha sborsato la stratosferica somma di 28.6 milioni di dollari per accaparrarsi il prezioso lotto.

Questo risultato supera in pompa magna le previsioni della vigilia, che non si spingevano oltre i 25 milioni di biglietti verdi. Solo un’altra pittura astratta di Ritchter aveva raggiunto un valore più alto. Si tratta inoltre del terzo maggiore prezzo di aggiudicazione per un’opera del grande maestro tedesco, nato a Dresda il 9 febbraio 1932, che fa per soggetto il campo delle relazioni tra l’illusione e la realtà creata dai suoi dipinti.

La tela passata di mano non si era mai vista un sessione d’incanto. Per oltre quindici anni aveva fatto parte della raccolta personale dell’autore. I suoi colori dominanti sono il rosso cadmio e il blu cobalto.

Adesso l’acquirente potrà giovarsi di un nuovo capolavoro nella collezione personale. Anche se del tizio non si conosce il nome, è facile intuire il tenore del suo patrimonio. Beato lui che può permettersi di decidere liberamente l’impiego dei propri soldi, senza essere costretto a scegliere in base alle priorità, come accade invece per i comuni mortali.

Negli ultimi tempi abbiamo assistito a tante aste prestigiose, che hanno partorito incassi record, frutto di cospicui rilanci in sala. Tale interesse lascia ipotizzare che i paperoni siano convinti che l’arte, oltre a concedere l’inestimabile dono della bellezza, può rappresentare una soluzione di impiego del capitale, per metterlo al sicuro dai rischi connessi ad altre forme di investimento, sia nell’economia finanziaria che in quella reale. Un bene rifugio, insomma. Viene spontanea, invece, una domanda: perché Ritchter ha deciso questa vendita, visto che naviga nell’oro?

Via | Bornrich.com

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ultimo aggiornamento: 20-02-2014