Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno appena inaugurato la settimana della moda di Londra con un evento grandioso e, seppur non in calendario, tra pochi giorni saranno anche a Milano. Purtroppo però la notizia di oggi non riguarda la moda, ma la condanna del Tribunale di Milano, che prevede per i due stilisti 20 mesi di reclusione e una provvisionale di 500mila euro da pagare all’Agenzia delle entrate, costituita parte civile nel processo. Il motivo? Una presunta evasione fiscale.

Secondo l’accusa, i creativi hanno costituito una società in Lussemburgo, chiamata Godo, per ottenere dei risparmi fiscali e commettendo un’evasione o presunta tale da un miliardo di euro. È davvero una questione spinosa e l’avvocato Massimo Dinoia, legale dei due stilisti, nel suo intervento di contro-replica nel dibattimento ha sostenuto che è davvero incredibile che i cittadini paghino il doppio di tasse di quanto abbiano guadagnato. Sembrerebbe che la Gado abbia “incassato 360 milioni sui quali” sui quali avrebbero dovuto “pagare 548.832.368 euro di tasse”.

Condannato anche Alfonso Dolce, il fratello di Domenico, a un anno e quattro mesi, perché ha ricoperto il ruolo di amministratore della Gado. Gli stilisti sono stati condannati solo per uno dei due reati contestati, ovvero per l’omessa dichiarazione dei redditi e non per quello di dichiarazione infedele dei redditi. Sta di fatto che l’avvocato di Dolce e Gabbana è già pronto ad andare in appello con la battaglia legale.

Via | Corriere; Ansa

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ultimo aggiornamento: 19-06-2013