Quando una storia d’amore finisce, che sia stata lunga o meno, si tende solitamente a dimenticare. C’è invece chi ha pensato di fare tutto il contrario, allestendo un vero e proprio museo che custodisce ricordi, pezzetti di memoria, oggetti dal valore inestimabile come quelli che produce una storia d’amore.

E’ così che è nato, lo scorso 4 giugno, il  Museum of Broken Relationships, letteralmente il Museo delle Relazioni Interrotte o dei Cuori Infranti, a Los Angeles. L’edificio, a pochi passi dalla Walk of Fame, conserva in teca gli oggetti, donati dagli amanti dal cuore infranto, con tanto di didascalie esplicative e date che percorrono la timeline della sua storia d’amore: ci sono le chiavi di casa mai restituite, un abito da sposa, un vasetto di cetriolini preferito dall’ex, e molto altro. Il tutto a dimostrare che, sebbene le relazioni sono differenti, molte volte l’epilogo è simile.

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Il “Museum of Broken Relationships” è nato sulla scia del Museo delle Relazioni Finite di Zagabria, fondato nel 2010 dalla coppia di artisti Olinka Vistica e Drazen Grubisc che lo aprirono per raccogliere gli oggetti acquistati insieme durante la loro storia, poi finita. “I pezzi non sono necessariamente forme d’arte – spiega la direttrice del museo Alexis Hyde – sono stati parte della loro relazione ma acquistano senso se messi tutti insieme con l’idea originale dei due artisti. Il museo stesso rappresenta un concetto sofisticato d’arte concettuale, va al cuore del problema, fa capire cosa vuol dire essere umani, studia le relazioni umane”.

A volte è catartico” dice ancora la direttrice, “ci sono molte persone che dopo averlo visitato mi hanno chiesto di poter lasciare qui i propri oggetti e affetti degli amori finiti, per allontanarli definitivamente dalla propria vita. Li ho aiutati a sbarazzarsene”.

Un museo di sicuro impatto emotivo dice una visitatrice. “Credo che la cosa interessante siano le storie personali, ti senti davvero toccato da alcune di loro, qui si provano delle emozioni diverse da quelle che si possono provare in ogni altro museo tradizionale”.

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ultimo aggiornamento: 25-12-2016