L’epatite A è un’infezione del fegato provocata dall’azione di un virus, chiamato HAV (Hepatitis A Virus). Rispetto alle epatiti B e C, questo tipo di infezione è decisamente meno perniciosa, tuttavia, mai trascurarla! Si tratta di una malattia che in genere si contrae attraverso l’alimentazione, in particolare a causa del consumo di cibo o acqua contaminati con materiale fecale in cui sia presente il virus.

Tra gli alimenti più a rischio troviamo tutti i molluschi con guscio consumati crudi o con insufficiente cottura, e il pesce crudo in generale. Altro sistema per contagiarsi, avere rapporti sessuali non protetti, in particolare di tipo anale, oppure toccare alimenti crudi o superfici (ad esempio in bagno), in cui sia presente il virus e “trasferirlo” nel piatto in cui mangiamo, o nel bicchiere che usiamo per bere.

Come si intuisce, l’epatite A si contrae per scarsa igiene nostra, o altrui, e per contaminazione da cibo. Quindi è davvero molto importante, quando decidiamo di consumare del pesce crudo, oppure ci troviamo all’estero in Paesi in cui non siamo sicuri dell’origine o dell’igiene degli alimenti o dell’acqua, che cerchiamo di proteggerci più che possiamo scegliendo cibi confezionati sicuri, cotti adeguatamente, acqua imbottigliata, e ricordandoci di lavarci sempre le mani con il sapone prima di mangiare.

Quali sono i sintomi dell’epatite A? Vediamo i più comuni, che in genere si manifestano dopo un’incubazione che va dalle 2 alle 7 settimane dal contagio:

  • Debolezza e spossatezza
  • Febbre (massimo a 38°)
  • Mal di gola
  • Nausea
  • Mal di testa
  • Dolori addominali in corrispondenza del fegato (quadrante superiore destro)
  • Comparsa di ittero (colorazione giallastra della pelle e del bulbo oculare)
  • Feci chiare
  • Urine color caffè

Come si cura l’epatite A? Non si tratta di una malattia cronica, e neppure grave come l’epatite C o B, tanto che spesso l’organismo riesce a debellarla da solo nel giro di un paio di mesi dalla comparsa dei sintomi. Tuttavia, una volta giunti alla diagnosi attraverso esami del sangue (test positivo alla presenza di anticorpi IgM al virus HAV), il paziente dovrà stare a riposo, e seguire una dieta bilanciata. L’alimentazione consigliata a chi sia stato colpito da epatite A si basa su cibi semplici e digeribili, con pochi grassi e senza alcool per non affaticare il fegato.

Inoltre il medico terrà sotto controllo la funzionalità epatica, e se questa dovesse tardare a riprendersi, potrebbe rendersi necessario un ricovero in ospedale (ma sono casi rari). Si devono assumere farmaci per l’epatite A? No, perché si tratta di un’infezione virale che si risolve spontaneamente e non necessita di cure antibiotiche. Durante la fase acuta della malattia, quando si manifesta l’ittero, è meglio astenersi dalla scuola e dal lavoro. Per il resto… riposo, pazienza e soprattutto più attenzione all’igiene e all’alimentazione.

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ultimo aggiornamento: 04-07-2013