L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica e degenerativa di origine autoimmune che colpisce tutte le articolazioni del corpo, a cominciare dalle più periferiche come quelle di mani e piedi.
In genere questa patologia insorge più facilmente tra i 40 e i 60 anni di età, prediligendo la popolazione femminile, ma non sono rari anche i casi di over 65 che comincino a manifestarla.

I sintomi dell’artrite sono abbastanza facili da riconoscere, anche perché estremamente dolorosi e invalidanti. Tra i principali ricordiamo:

  • Dolore e rigidità articolare soprattutto al mattino
  • Gonfiore e arrossamento delle articolazioni, che appaiono anche più calde
  • Difficoltà nei movimenti più semplici (ad esempio sollevare un oggetto) che perdura per più di 60 minuti al mattino
  • Dolori simmetrici e “migranti”, che si trasferiscono da un’articolazione all’altra
  • Dimagrimento (dovuto alla flogosi diffusa, ovvero il processo infiammatorio interno)
  • Miglioramento momentaneo dei sintomi grazie al movimento
  • Con il tempo, comparsa di deformità articolari irreversibili

Prima di giungere a danni permanenti, però possiamo fermare il progresso dell’artrite reumatoide con dei farmaci che riescono a bloccare il sistema immunitario impazzito (immuno-soppressori) all’origine della malattia e a far regredite i sintomi. C’è da dire che l’artrite reumatoide, di suo, alterna fasi di remissione spontanea ad altre di recrudescenza. Come possiamo giungere ad una diagnosi? In presenza di tutti o di alcuni dei sintomi che abbiamo elencato, bisogna subito recarsi dal proprio medico e farsi prescrivere una visita socialistica dal reumatologo.

Infatti la tempestività è cruciale nella terapia dell’artrite, in modo da bloccare l’infiammazione prima che possa arrecare seri danni alle articolazioni. Lo specialista, una volta effettuata la visita e stabilito che potrebbe trattarsi di artrite (di cui esistono diverse forme, oltre a quella reumatoide autoimmune), prescriverà alcuni esami specifici per una diagnosi univoca. Innanzi tutto dei test del sangue con analisi della VES oraria e della proteina C reattiva i cui alti valori indicheranno la presenza di un forte processo infiammatorio. Successivamente esami ematici del fattore reumatoide e di alcuni anticorpi possono rivelare che si tratta di artrite reumatoide.

A questi test del sangue vanno aggiunte radiografie, scintigrafie o risonanze magnetiche della articolazioni per verificare eventuali danni ossei. Come si cura questa malattia? Ci sono diverse opzioni, ricordiamole tutte:

  • Antinfiammatori da banco FANS non steroidei (ad esempio l’Aspirina)
  • Farmaci corticosteroidi a base di cortisone
  • Farmaci antireumatici di Fondo (DMARDS), ne esistono diversi con vari principi attivi, in genere molto efficaci
  • Farmaci biologici. Rappresentano la nuova frontiera delle cure per l’artrite reumatoide soprattutto quando gli altri farmaci si siano rivelati inefficaci. Possono avere effetti collaterali perciò vanno dosati in modo molto preciso dal medico

Attraverso un’adeguata terapia e la diagnosi precoce, si può convivere tranquillamente con l’artrite reumatoide e condurre una vita del tutto normale.

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ultimo aggiornamento: 12-07-2013