La sindrome dell‘occhio pigro è un tipico difetto della vista che insorge in età infantile, e che se corretto tempestivamente, si può risolvere facilmente in modo permanente. Di che tipo di disturbo si tratta?

Il termine medico è ambliopia, e consiste nella tendenza di un occhio di a “lavorare” per due, mentre l’altro, l’occhio “pigro”, appunto, rimane indietro, non riesce a mettere a fuoco le immagini correttamente e pertanto è come se non funzionasse, anche se anatomicamente è integro.

Questo accade per un difetto di coordinazione occhio-cervello, e se individuato precocemente, con opportune tecniche di stimolazione dell’occhio ambliope, si può superare facilmente. Quali sono i sintomi di questo disturbo visivo? Speso nel bambino l’occhio pigro, anche se di fatto perfettamente sano, appare molto o lievemente strabico. Questa caratteristica può manifestarsi anche nel bebè, oppure risultare più evidente durante l’asilo o i primi anni della primaria, quando la vista viene messa sotto sforzo dalle attività scolastiche.

Tuttavia, dal momento che l’ambliopia va curata prima dell’ingresso alla scuola elementare, visto che dopo i sei anni il difetto visivo rischia di diventare permanente, è consigliato sottoporre il bebè a regolari visite oculistiche fin dai 18 mesi, per controllare la messa a fuoco degli oggetti ed eventuali deficit visivi. Durante queste visite routinarie è possibile scoprire subito una tendenza ad avere l’occhio pigro. Come si cura questa sindrome?

Le terapie classiche prevedevano l’uso di occhiali con lente correttiva e soprattutto l’applicazione della benda cerottata sull’occhio sano per stimolare quello “pigro”. Ma se questo tipo di intervento può andare bene per i bambini, che sono ancora in crescita, cosa accade se invece l’occhio pigro si manifesta in età adulta, oppure (cosa frequente) durante l’adolescenza?

E’ necessario stimolare i due occhi a lavorare inseme, all’unisono, e per questo alcuni studi hanno dimostrato come il giocare a videogame come il classico Tetris (ovviamente dietro controllo medico), possa aiutare il 3% dei pazienti affetti da ambliopia a migliorare la funzionalità dell’occhio offeso, mentre un’altra terapia alternativa che sembra aver sortito ottimi risultati è l’agopuntura. In ogni caso, sempre meglio prevenire il problema agendo in età precoce, quando è possibile far regredire del tutto la sindrome.

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ultimo aggiornamento: 13-07-2013