La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), è un disturbo di natura ormonale che colpisce una percentuale di giovani donne in età fertile pari all’8-10%. Si tratta di una delle prime cause di infertilità femminile, perché le ovaie si ricoprono di piccole cisti che possono comprometterne la funzionalità dando luogo ad oligomenorrea o amenorrea (cessazione delle mestruazioni) e anovulazione (assenza di ovulazione).
Accanto a questo problema legato proprio all’attività ovarica, si associa uno squilibrio ormonale con un aumento del testosterone, l’ormone maschile, e sintomi tra cui l’irsutismo (crescita anomala di peli), caduta dei capelli (alopecia), acne e pelle grassa, forfora, aumento di peso.

Non sempre, però, la sindrome dell’ovaio policistico dà luogo a questa sintomatologia, talvolta, le manifestazioni sono solo alcune, o comunque più sfumate, a seconda della gravità della PCOS. La cosa più preoccupante relativa a questo disturbo è che può compromettere la fertilità e quindi rendere molto più difficoltosa una gravidanza. A proposito delle cause di questo specifico problema femminile, a parte l’ereditarietà, fattori predisponenti sembrano essere il disordine metabolico e l’infiammazione da cibo.

Il che significa che chi sia predisposto al diabete con insulino-resistenza (e quindi un cattivo smaltimento degli zuccheri nel sangue), e chi soffra di intolleranze alimentari è particolarmente a rischio di soffrire di sindrome dell’ovaio policistico. In particolare, la celiachia, o intolleranza al glutine, una proteina contenuta in molti cereali tra cui il grano, l’orzo e il farro, e derivati, tra i tanti sintomi ed effetti collaterali che può provocare in quanto malattia multifattoriale, può “sballare” la produzione ormonale e inficiare l’attività ovarica.

Infatti la celiachia è una malattia autoimmune che viene scatenata da una reazione del sistema immunitario contro una sostanza che di per sé sarebbe innocua, ma che tale non è percepita dall’organismo, il glutine. Le infiammazioni da cibo alterano tutta l’attività endocrina, e possono quindi creare scompensi, soprattutto se non riconosciate e curate entro la prima infanzia.

In questi casi, se la ragazza affetta da ovaio policistico sospetta di soffrire di celiachia, potrebbe provare a sospendere per un certo tempo, del tutto, l’assunzione di alimenti e prodotti, inclusi farmaci e creme cosmetiche, che contengano glutine, per vedere se le irregolarità mestruali si attenuano. Naturalmente un buon dialogo con il proprio ginecologo e un medico allergologo sarebbe l’ideale per giungere d una diagnosi comparata e trovare le soluzioni ideali per entrambi i problemi.

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ultimo aggiornamento: 20-07-2013