Quando dai classici fornelli si passò al più futuristico piano in vetroceramica si pensò che la modernità finalmente fosse giunta in cucina. Ma questo metodo per cuocere o scaldare i cibi aveva un problema assai fastidioso: la piastra restava incandescente per lungo tempo dopo averla spenta, rendendo pericoloso avvicinarsi e terribilmente poco veloce l’operazione di pulizia. Per ovviare a tutto ciò è arrivato il piano cottura a induzione, che ha eliminato i fastidi del suo predecessore portando con se una lista nutrita di vantaggi (con purtroppo anche qualche svantaggio).

Per cominciare la superficie ad induzione si scalda unicamente a contatto con l’acciaio, quindi si elimina il rischio di ustioni e scottature inavvertite. Tanto più che questo fa stare tranquille le mamme di bimbi piccoli, in quanto hanno un pensiero in meno quando cucinano coi loro cuccioli vicini. Il ripiano poi, una volta finito di usare, può essere lavato subito con un panno umido senza bisogno di attendere.

E proprio a proposito della pulizia va detto che in questo caso è molto più veloce e accurata di quella di un normale fornello. La cucina a induzione è a piano, non ha ugelli che si intasano con il grasso dei cibi, non ha sporgenze o rientranze e non ha griglie. In questo modo la nostra mano arriva facilmente a igienizzare ogni angolo, impedendo così cattivi odori, incrostazioni e proliferazione di batteri.

Altro lato positivo è il tempo di cottura dei cibi che si riduce. La ragione è semplice: la superficie scaldante è fatta apposta per ottimizzare la cottura. Il calore quindi viene facilmente indirizzato dove serve, come se stessimo usando una sorta di spargi fiamma. Anche se in questo caso di fiamme non se ne vedono, in quanto l’induzione dipende direttamente dall’elettricità e non necessita di alimentazione a gas.

E qui il primo contro. Se non aumentate la potenza standard di qualche kilowatt, chiedendo alla vostra compagnia elettrica, vi sarà difficile poter cucinare e tenere accesi altri elettrodomestici di grande portata. Scaldabagno, forno, frigorifero, lavatrice, condizionatore accesi tutti insieme mentre siete in fase creativa in cucina, non ci possono stare! Rischiate di veder saltare il contatore spesso e volentieri, rendendovi impossibile qualunque attività domestica.

Altro contro è dato dai costi. Se per acquistare i classici fuochi del fornello si riesce a contenere la spesa, grazie anche alla varietà di proposte dei vari marchi leader, per l’induzione si deve preventivare un prezzo anche due-tre volte superiore. La fortuna è che se non si hanno grandi ambizioni si può arrivare ad un giusto compromesso fra qualità, estetica ed esborso pecuniario scegliendo magari cucine Ikea o pari catene straniere per la grande distribuzione. Si sa che i paesi del Nord Europa sono più moderni e all’avanguardia di noi, no?

In ultimo parliamo di pentolame. È bene sapere, prima di fare acquisti di una certa importanza, che non tutte le padelle e le pentole che abbiamo in casa si adattano bene al piano ad induzione. Innanzi tutto dobbiamo accertarci che esse siano in acciaio (quindi niente paioli in rame o alluminio) o rischiamo di non veder mai bollire l’acqua. Nel vero senso della parola! L’induzione “riconosce” l’inox e si attiva, mentre in caso di altri metalli resta inerte e non scalda.

Altro requisito da rispettare è il fondo della pentola che deve essere liscissimo per poter aderire al piano cottura ed evitare le dispersioni di calore. Se non siete certe del metallo delle vostre padelle c’è una prova semplice da effettuare che leva ogni dubbio: prendete una calamita e provate a vedere se attacca o meno. In caso affermativo si tratta di acciaio e, salvo fondo irregolare, la vostra pentola è adatta all’induzione.

Foto | da Flickr di Lars Plougmann

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ultimo aggiornamento: 10-09-2013