La condivisione dei beni in un matrimonio è una scelta che va fatta al momento delle nozze: si può scegliere per la comunione dei beni, scelta che viene fatta d’ufficio nel momento in cui i coniugi non esprimano una preferenza, o per la divisione dei beni. La scelta può essere modificata anche durante il matrimonio stesso, ogni volta che insorgono nuove esigenze e nuove necessità nella famiglia.

La condivisione dei beni in un matrimonio prevede che entrambi i coniugi siano possessori di tutti gli acquisti compiuti durante il matrimonio, fatta eccezione per quelli personali o per quelli legati alla professione di uno solo. Sono esenti dalla comunione dei beni tutti quegli acquisti, quelle eredità e quei beni in possesso prima delle nozze. Anche le donazioni acquisite dopo il matrimonio sono esenti dalla condivisione, così come i risarcimento danni, le pensioni dovute alla perdita delle capacità lavorative.

Entrambi i coniugni possono amministrare i beni in condivisione durante il matrimonio, in modo autonomo. Se uno dei due coniugi non è d’accordo in merito ad un’operazione, l’altro può richiedere il consenso al giudice, che valuterà se è un bene per la famiglia. La comunione si scioglie in caso di morte di uno dei due coniugi, di divorzio, di assenza o morte presunta di uno dei due coniugi, di annullamento, dei separazione, di fallimento, di separazione dei beni.

Foto | da Flickr di juditk

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ultimo aggiornamento: 06-11-2013