L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria di origine autoimmune che colpisce le articolazioni del corpo e che nella forma degenerativa, particolarmente aggressiva, può portare non solo a deformità ossee irreversibili, ma anche ad infiammazioni a carico degli organi interni del corpo e dei vasi sanguigni.

In pratica in questi casi l’artrite diventa sistemica, riducendo, se non curata in tempo, le aspettative di vita anche di 10 anni. Questa patologia sembra prediligere il sesso femminile, particolarmente a rischio nella fascia di età 30-50 anni. Tra i fattori che aggravano l’artrite ci sono la presenza del fattore reumatoide (che si scopre attraverso un test del sangue) e di specifici anticorpi antipeptidici, detti citrullinati.

Quando si presentano queste caratteristiche, la malattia ha più probabilità di essere molto aggressiva, rapida nel progresso e degenerativa. I primi sintomi, però, coinvolgono solo le articolazioni, e in particolare le piccole articolazioni delle mani e dei piedi. La persona manifesta quindi rigidità mattutina che si attenua con il passare delle ore e il movimento, dolore e tumefazione articolare associati a rossore e riscaldamento (tutti sintomi di una flogosi interna).

Con il tempo l’infiammazione si estende non solo a tutto il tessuto articolare, che si ispessisce formando calcificazioni deformanti, ma anche ai tendini, ai legamenti, e infine agli organi interni del corpo tra cui cuore e polmoni. I vasi sanguigni, colpiti da flogosi, diventano arteriosclerotici, ragion per cui le aspettative di vita si accorciano.

Tuttavia, anche le forme più aggressive di artrite reumatoide si possono tenere sotto controllo con opportuna terapia, anche se la diagnosi precoce – attraverso test ematici, radiografie, TAC e visite accurate dal reumatologo – è cruciale. Per alleviare il dolore e attenuare l’infiammazione si possono inizialmente somministrare farmaci antinfiammatori FANS e cortisonici.

Tuttavia, la terapia vera a propria prevede farmaci immunobloccanti detti di fondo o DMRDs, tra cui il Metotrexate, e i farmaci biologici ancora più efficaci che vanno testati individualmente sul singolo caso. Un’alimentazione che riduca l’infiammazione e costante esercizio fisico, poi, sono determinanti per rallentare il progresso della malttia.

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ultimo aggiornamento: 15-01-2014