[blogo-gallery id=”206414″ layout=”photostory”]ref=”http://www.designerblog.it/post/75319/fuorisalone-2014-linstallazione-luminosa-alla-statale-di-milano”>Oluce ha partecipato ad Euroluce 2017 con la nuova collezione che definisce una storia, estetica e cronologica, sviluppandosi come una narrazione temporale che lega senza soluzione di continuità passato, presente e futuro. Oggetti disegnati da mani differenti, espressioni di culture ed epoche diverse, il tutto legato dall’inconfondibile stile dell’azienda.

Il presente viene rappresentato attraverso le nuove collezioni e i prodotti inediti firmati da grandi nomi del design contemporaneo, rappresentati da Christophe Pillet e da Angeletti & Ruzza. Christophe Pillet disegna Plume, una famiglia composta da lampada da tavolo e da terra, due oggetti che condividono linee e proporzioni differendo invece nelle dimensioni. Il progetto parte concettualmente da una collezione concepita dal designer francese per il Sezz Hotel di Saint-Tropez, realizzata appositamente per l’hotel attraverso il servizio Bespoke Tailoring di Oluce e ripresa con Plume in un’accezione più ornamentale. In un connubio perfetto, Plume accosta un disegno minimale, longilineo e leggero, insieme a una serie di espressioni che ricordano i classici dell’illuminazione degli anni 50 e all’utilizzo del metallo e delle ultime tecnologie LED, configurandosi come una collezione dalla personalità preziosa, classica, ma al tempo stesso fortemente attuale. Entrambi i modelli sono caratterizzati da una base rettangolare su cui si appoggia delicatamente uno stelo sottile, disegnando nell’aria una curva alla cui estremità troviamo il paralume. Quest’ultimo è composto da una sottile superficie in metallo, piegata dolcemente al centro a formare, simbolicamente, una piuma. Le finiture scelte per la collezione di Pillet – nero opaco per base e stelo e oro satinato per il paralume – contribuiscono a decretarne sia l’indole decorativa che i riferimenti anni 50.

Christophe Pillet disegna anche Berlin, un oggetto che ridiscute l’accezione comune di plafoniera, capovolgendone la tradizionale discrezione per trasformarla in una presenza elegante e decorativa. Disponibile nella versione ø40 da soffitto e ø30, utilizzabile sia a soffitto che a parete, Berlin si concretizza in un anello metallico dallo spessore importante e dal profilo sottile, al cui interno è racchiuso un disco in vetro retinato. Elegante e ricercata nella finitura grigia, Berlin diventa ancora più preziosa nella versione oro, richiamando echi déco, riportati alla contemporaneità dalle forme disegnate e dall’utilizzo della fonte luminosa LED.

Sempre di Pillet, Niwa è una lampada da outdoor che richiama le antiche lampade di bordo, riviste in chiave contemporanea grazie a forme più pulite e finiture ricercate. Il bulbo luminoso è protetto da una campana di vetro ed entrambi sono fissati a un cono metallico che diventa corpo e impugnatura dell’oggetto. Affascinante e ricercata nei due colori grigio scuro e verde militare, Niwa conserva un’anima nomade, prestandosi agli utilizzi più disparati. Così la si può trovare di volta in volta pendere agganciata al soffitto di un gazebo o fissata al ramo di un albero oppure adagiata, libera, nel verde di un prato inglese.

Angeletti & Ruzza presenta Cylinda, una lampada da tavolo formata da due cilindri di diverse dimensioni e spessori. Il primo, più sottile e alto, diventa la base su cui si poggia il secondo, un disco largo e sottile, che diventa il paralume sotto cui brilla la fonte luminosa LED. Nelle parole dei designer, le forme essenziali di questo progetto mirano ad eliminare, non aggiungere ciò che non è assolutamente necessario, questo è stato il mantra che ha guidato la progettazione della lampada che, con la sua presenza quieta, è in grado di creare un’atmosfera positiva che trasforma la routine quotidiana in poetica del quotidiano.” Cylinda, infatti, riesce a catturare lo sguardo con la sua presenza forte, poetica, mantenendo una classe minimale, grazie al suo profilo netto e all’utilizzo di forme geometriche, rispecchiando appieno il DNA di Oluce. Nella versione monocroma color antracite, Cylinda conferma il suo carattere raffinato, ribadendo l’eleganza delle sue forme, mentre nella variante bicolore alla base antracite si appoggia il disco in finitura oro, un vezzo decorativo che riesce ad impreziosire la sua figura con discrezione.

Oluce prosegue il suo racconto con uno sguardo verso il futuro, Euroluce 2017 , infatti, è stato palcoscenico per una serie di nuovi prodotti disegnati da due studentesse dello IED – Istituto Europeo di Design della sede di Roma. La venezuelana Mariana Pellegrino Soto presenta con Oluce due collezioni: Albae Recuerdo. Alba si sviluppa in una collezione che comprende diverse varianti e modelli, e parte da un elemento molto semplice, ispirato nell’immaginario della designer ad una goccia d’acqua – utilizzata in modi diversi a seconda del modello. Riferimenti al mondo della natura, forme morbide contrapposte a linee squadrate, insieme all’utilizzo della finitura oro danno vita con Alba ad una famiglia di grande impatto visivo. Nella versione da tavolo, la goccia si appoggia delicatamente su un profilo dorato a sezione rettangolare che disegna una doppia L asimmetrica, fungendo da base e da ornamento della lampada. Alba a sospensione si compone invece di due modelli, quella singola, è sospesa leggiadra ad un cavo, e quella doppia, dove il cavo sostiene una struttura metallica in finitura oro, con due braccia sfalsate sotto cui brillano le gocce opaline. Nel modello a parete il solido è adagiato leggero sopra un tubolare a sezione quadrata, che lo sorregge fissandosi al rosone. Completano la famiglia due versioni da terra, entrambe appoggiate su un basamento color antracite da cui si slancia un importante stelo a sezione rettangolare in finitura oro. Dall’estremità superiore si diramano, nella prima variante, un braccio sotto cui è sospesa la sfera, nella seconda, due braccia ad altezze diverse, una su ogni lato, che sostengono – una dall’alto, l’altra dal basso -le gocce luminose. Il secondo progetto di Mariana Pellegrino Soto, Recuerdo parte da un solido arrotondato in vetro trasparente, dal ricercato effetto cristallo matelassé, al cui interno la fonte luminosa Led è protetta da un cilindro sabbiato, creando giochi di luci e riverberi nello spazio. Recuerdo include una versione a sospensione singola ed una da tavolo, dove la sfera viene sostenuta da un disco in metallo cromato.

Francesca Borelli, classe 1993, romana di nascita e di formazione, disegna per Oluce un prodotto che nasce e si sviluppa nell’intimo contatto tra la luce, la forma e il movimento. Eva è una lampada da tavolo in metallo che ragiona sugli opposti, pieno/vuoto – luce/buio, portandoli dalla teoria alla pratica. L’interazione tra l’essere umano e l’oggetto assume qui una valenza fondamentale, aggiungendo alla lampada un elemento ludico e di continua sorpresa. Il corpo del progetto è una boule al cui interno vive la fonte LED, aperta su un lato e appoggiata su una sottile base cilindrica. L’interno della boule viene celato da una superficie che la completa quasi alla perfezione, chiudendola come una sfera che si ricompone, fatta eccezione che per un cerchio, uno spiraglio luminoso circolare che riporta alla mente il fenomeno dell’eclissi. Questa superficie circolare, spostandosi verso l’interno o verso l’esterno della boule, lascia passare più o meno luce, creando atmosfere intime e soffuse e lasciando intravedere più o meno chiaramente le preziose pareti in foglia doro contenute all’interno di Eva. Il progetto è disponibile in due varianti, bianca o nera, colori senza tempo che richiamano la luna e i fenomeni astronomici che la nascondono.

A chiudere la rosa dei nuovi prodotti, Oluce presenta anche una riproduzione storica della Lyndon a sospensione, un progetto di Vico Magistretti nato nel 1977 e sviluppatosi negli anni in una vasta collezione che include molteplici varianti per interni ed esterni. Nella sua versione a sospensione, Lyndon richiama gli stilemi della collezione, dando vita ad una lampada dedicata agli spazi più preziosi e ricercati. La struttura a candelabro in finitura cromata, tipica della famiglia concepita da Magistretti, viene in questo caso capovolta, facendo del soffitto il suo basamento. Dal corpo metallico principale si diramano le 4 braccia, ognuna delle quali si allunga a cingere una sfera in vetro trasparente, al cui interno è contenuto il bulbo luminoso.

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ultimo aggiornamento: 27-04-2017