Rossella Jardini si è fatta da parte e la direzione artistica di Moschino è passata nelle mani di Jeremy Scott, un designer americano famoso per le sue collaborazioni con Adidas e per la sua linea personale, è amatissimo dalle pop star come Katy Perry e Rihanna. La collezione autunno inverno 2014 2015 di Moschino è molto irriverente ed ispirata al junk food, al McDonald’s, a Spongebob e alle patatine in busta il tutto condito da l’ironia che da Moschino non manca mai.

Food, fashion, irony, joy, glamour and couture! Questo è tutto quello che c’è nella nuova collezione di Moschino, una moda irriverente e giocosa che prende in giro tutto e tutti e, in primis, se stessi! Io sono sempre stata un’amante di Moschino e di Rossella Jardini ma sono anche una sostenitrice dei cambiamenti, apprezzo lo sforzo della Jardini di farsi da parte, così come ha fatto anche Marc Jacobs, trovo sia onorevole volere il meglio e di più per il proprio marchio anche se quel meglio non siamo noi, è quasi commovente.


Moschino look


Moschino abito sposa
Moschino abito sirena
Moschino tailleur
Moschino borsa
Moschino pelle
Moschino junk food
Moschino vestito ampio
Moschino vestito ironico
Moschino cappotto
Moschino piumino
Moschino spongebob
Moschino
Moschino dettagli
Moschino gonna
Moschino vestito da dietro
Moschino dalmata
Moschino
Moschino denim
Moschino completo
Moschino camicia
Moschino shorts
Moschino tote
Moschino completo glam
Moschino cappottino
Moschino catenw
La sfilata Moschino per l'autunno inverno 2014-2015
Moschino look pellw
Moschino abito borsa

Sulla carta Jeremy Scott è perfetto, è ironico, folle e visionario, è un Franco Moschino dei giorni nostri, ma a me non piace, quindi probabilmente mi trovo ad essere un po’ prevenuta. La collezione è stata accolta positivamente un po’ da tutti per cui anche io, metto da parte il mio giudizio d’istinto, e cerco di trovare i famosi lati positivi.

L’ironia e la simpatia ci sono, ritrovo i tratti del Moschino che mi piace, i tailleur da signorina perbene, le gonne da segretaria anni Sessanta, quel pizzico di irriverenza che è parte integrante del dna della griffe, i presupposti per far bene ci sono tutti, ma a me il verso a Mc Donald’s, le facce da Spongebob, i vestiti con le etichette nutrizionali ecc a me non piacciono.

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ultimo aggiornamento: 21-02-2014