[blogo-gallery id=”213547″ layout=”photostory”]
Si è tenuto Prototyping Ideas: Local, il secondo di una serie di appuntamenti promossi da Domus Academy come evoluzione del progetto Metaphysical Club, nella cornice di BASE Milano. Quattro gli eventi in programma: Utopia tenutosi lo scorso settembre, Local, Nurture il 15 gennaio prossimo e Waste il 12 marzo 2018.
Questi eventi rappresentano il momento iniziale di ogni tappa del percorso accademico dei Master annuali nelle aree del Design, Moda, Business Design ed Experience Design di Domus Academy. In questo momento storico, in cui il design è sempre più presente e capillare nella quotidianità, Domus Academy ne riconosce il suo valore sociale, capace cioè di rispondere alle specifiche esigenze del nostro tempo e della nostra vita collettiva ove la tecnologia, il rapporto con lo spazio, la comunicazione sono riunite e si ritrovano grazie a un approccio trasversale in continua evoluzione.
Il secondo incontro del ciclo Prototyping Ideas Design Talks di Domus Academy, dedicato al tema Local, ha avuto come protagonisti Alice Rawsthorn, Design critic, moderatrice; Stefano Boeri, Italian Architect and Urban Planner, Laura M. Pana, Founder and Director of Migrationlab, Jing He, Designer and Artist e Matylda Krzykowski, Designer and Curator. Durante l’appuntamento sono intervenuti noti professionisti tra cui: Edward Buchanan, Creative Director of Sansovino 6, Yara De Nicola and Fabiana Fierotti, rispettivamente Creative Director e Fashion Director of Alla Carta, Alessandro Masserdotti, Co-founder of dotdotdot, Federico Peri, Interior Designer e Valerio Sommella, Industrial Designer.
“Domus Academy ha deciso di dedicare un intero ciclo di incontri alla capacità di tradurre le idee in piani d’azione, in strumenti con cui spingere il mondo nella giusta direzione” spiega Line Ulrika Christiansen, Dean di Domus Academy. “Se pensiamo in astratto al termine ‘Local’, tema che abbiamo scelto insieme alla faculty per quest’ultimo appuntamento, ci ritroviamo spesso imbrigliati in un dilemma che risale alle radici della cultura occidentale. Istintivamente abbiamo la sensazione di preferire le comunità alla società, il luogo fisico all’astratto, l’artigianato alla produzione su scala industriale e così via, eppure, se dovessimo affrontare le sfide della “località” usando queste dicotomie ricorrenti, probabilmente non riusciremmo a individuare cosa differenzia la nostra epoca dal passato, soprattutto se si osserva che attualmente, grazie ai nostri nuovi mezzi tecnologici: “siamo qui, siamo lì, siamo ovunque”. Questa è la sfida propria della nostra epoca, che non può essere ridotta ai dualismi dell’era pre-digitale. I designer hanno un vantaggio importante rispetto ai sociologi: fin dagli albori, infatti, si sono occupati delle sfide della dislocazione digitale. Affrontando challenge concreti, hanno creato prototipi di idee in grado di superare i dilemmi della modernizzazione per produrre soluzioni intermedie realmente attuabili. I nostri ospiti sapranno dimostrarvi, che il tempo in cui viviamo ha molto più da offrire che la semplice confusione dell’era digitale.”
Riproduzione riservata © 2024 - PB