Se pensavamo che l’Italia fosse una nazione europea evoluta in tutto e per tutto forse questa notizia ci farà ritornare sulle nostre posizioni. La Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia) ci offre un report allarmante sulla scarsa conoscenza e applicazione dei metodi contraccettivi delle italiane, le quali pare proprio non amino pillola, cerotti, anelli e altre misure ormonali per il controllo delle nascite.

Solo poco più del 16% delle signore del Belpaese infatti li utilizza e questa percentuale bassissima ci rende il fanalino di coda in Europa, al pari delle donne irachene. Non stupisce poi che la conseguenza inevitabile di questo atteggiamento porti a registrare un altro dato disastroso, ossia che una gravidanza su 5 è indesiderata, con un 50% delle giovanissime future mamme che sceglie di abortire.

Ma perché alle italiane proprio la pillola non va giù (è proprio il caso di dirlo) insieme a tutte le altre misure contraccettive esistenti? È presto detto, ma la ragione non è unica. In primis c’è poca informazione nel campo della prevenzione sessuale, cosa che ci fa tremare le vene dei polsi al solo pensiero di vedere in aumento non solo le gestazioni inattese, ma anche la diffusione delle malattie sessualmente trasmesse.

Nelle scuole, nelle case ma perché no, anche nelle parrocchie (ma si, provochiamo!), non si parla abbastanza di sesso, di intimità e di protezione. E questo ovviamente porta le ragazze più giovani a sottovalutare i rischi che un comportamento sessuale scorretto porta. Con tutte le conseguenze del caso, compreso l’aumento della vendita delle pillole del giorno dopo, viste erroneamente come una valida soluzione per ogni “leggerezza” in camera da letto.

In secondo luogo c’è una grande diffidenza da parte delle donne italiane verso i metodi contraccettivi ormonali, visti come portatori di altre problematiche, quali gonfiori, aumento di peso e scarsa tolleranza al principio attivo. In realtà questa visione poteva essere più o meno veritiera trent’anni fa, quando ancora in circolazione c’era principalmente la pillola e fondamentalmente a dosaggio unico e massiccio.

Ad oggi sappiamo che le cose sono cambiate e che il mercato farmaceutico offre prodotti con meno effetti collaterali e soprattutto una varietà maggiore di metodi contraccettivi, ciascuno più adatto di un altro ad un singolo soggetto. E se proprio il livello di circospezione in merito non si abbassa, neppure dopo una chiacchierata con la ginecologa del consultorio, è bene ricordare che c’è sempre il caro amico profilattico a proteggere da gravidanze non volute e soprattutto da malattie.

È emblematico che anche la vendita di condom in Italia abbia subito un tracollo. Proprio a sottolineare quanto al giorno d’oggi la vita sessuale del popolo italico sia sempre di più alla giornata. E allora torniamo a bomba sulla questione dell’informazione: quanto sarebbe meglio far conoscere e prevenire certi problemi piuttosto che poi curarli, talvolta anche dolorosamente?

Fonte | AdKronos

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ultimo aggiornamento: 04-03-2014