Le donne afghane, secondo un’indagine della Global Rights, sulla violenza contro le donne, vivono davvero una realtà molto complessa: più dell’87 percento ha subito un abuso, il 62 percento è stata vittima più volte e nell’85 percento dei casi le donne violentate vivono in zone rurali. I matrimoni forzati e precoci sono abbastanza bituali e mettono ulteriormente a rischio la condizione femminile: alle ragazze che si sposano da bambine spesso viene negato il diritto all’istruzione e altrettanto spesso sono costrette a sposare uomini molto più vecchi di loro.

A che età si celebrano queste nozze? La metà è obbligata a dire sì a meno di 15 anni. L’Afghanistan però non è solo questo. È tra i primi venti Paesi al mondo per quanto attiene al numero di parlamentari donne: in Parlamento ci sono 69 donne, pari al 28% del totale. Purtroppo, nonostante ci sia la presenza, hanno ancora poca rilevanza. Sono poco coinvolte, per esempio, nei processi di pace.

C’è da considerare che accedere a determinati ruoli di responsabilità spesso diventa problematico perché le donne hanno titoli di studio inferiori rispetto agli uomini: solo il 5,8% delle afghane ha un titolo di scuola superiore (contro il 34% degli uomini); per quanto riguarda il mercato del lavoro, la presenza femminile è del 15,7% del totale (contro l’80,3% degli uomini).

Nel 2001 diventa sempre più forte e importante Voice of Women Organization, la prima organizzazione femminile nata nel dopo-talebani, che lavora per la promozione delle donne, per aiutarle a uscire dall’ombra e affermare i loro diritti. Ora le donne possono andare anche all’università e possono cercarsi di costruire una vita propria, con le loro forze. La condizione femminile è migliorata, anche se la violenza resta comunque alle stelle.

Via | Famiglia Cristiana ActionAid

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ultimo aggiornamento: 25-06-2014