Il “fattaccio” risale al concerto del 1° maggio del 2012, e ha come protagonisti una ragazza ventenne originaria dell’Abruzzo giunta a Roma per il grande evento, e un carabiniere (immaginiamo anch’egli giovane), in servizio di vigilanza .

La ragazza, in preda ai fumi dell’alcool e pronta a gesti un po’ sopra le righe, decide che per “marcare” meglio la propria partecipazione al mega concerto, deve fare una cosa che non si fa. Decide di palpare il sedere dell’agente più vicino, così, tanto per divertirsi un po’.

“Ho toccato il sedere ad un carabiniere”

La sentono esclamare, felice come una bambina che ha appena rubato la marmellata. La toccatina non piace, però, al pubblico ufficiale (un Capitano dell’Arma), che, anzi, rimane negativamente sorpreso per l’ardito gesto, e ne chiede spiegazioni. Probabilmente, se la giovane si fosse limitata a domandare scusa, tutto sarebbe finito lì, perché non c’era certo il tanto di un’accusa per molestie, ma invece rincara la dose, con una frase arrogante fatta per essere udita da tutti i presenti, a mo’ di sfida:

E allora? Ho toccato il culo a una guardia di merda

Non proprio un’espressione di elegante ammissione di colpa. A questo punto, e vista l’umiliazione coram populo, il Capitano non può fare altro che sporgere querela. La bravata della ragazza, quindi, approda in tribunale, e qui si arriva la condanna esemplare.

Infatti il Giudice monocratico della quarta sezione penale del Tribunale di Roma, stabilisce che la punizione giusta sia rappresentata da 20 giorni di reclusione per oltraggio a pubblico ufficiale, mentre per fortuna cadono le accuse di resistenza (sempre a pubblico ufficiale), perché in realtà la giovane avrebbe in seguito fornito le proprie generalità all’agente senza fare storie.

Che si può commentare di fronte ad una notizia come questa, che ci fa affiorare un sorrisino sulle labbra? Che non c’è niente da ridere, in effetti. Ci sono cose che, come ci insegnano (se siamo fortunati), da piccoli, proprio non si devono fare. Che non si deve mancare di rispetto alle persone, ad esempio. Soprattutto quando stanno svolgendo il proprio lavoro. Che non si deve esagerare, neppure quando siamo alticci, quando siamo allegri e su di giri, perché le bravate si pagano.

Va tutto benissimo, ci sta. La giovane, come in genere fanno i giovani, aveva superato il limite, e probabilmente si ricorderà la lezione. Se questo genere di punizioni esemplari fossero estese “davvero” a tutti, in Italia, a tutti coloro che corrompono, che truffano, che violano, che si approfittano, che manipolano, che “distraggono” (fondi di denaro pubblici), eccetera (senza la scusa dei 20 anni di età), forse la nostra società sarebbe un più limpida e sana. Forse.
Foto| via Pinterest

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ultimo aggiornamento: 27-06-2014