Spesso al Giappone la prima immagine femminile associata sono le geishe, con i loro abiti, i riti, le cerimonie e gli intrattenimenti raffinati. Sono donne decisamente di altri tempi, che pongo il benessere dell’uomo al centro della loro vita. Esiste però anche la samurai o guerriera. Sono decisamente meno conosciute e forse anche meno romantiche, ma queste signore sono delle vere e proprie eroine.
Ci sono state, nel corso della storia locale, diversi tipi di donne guerriere. Il compito era più o meno, però, sempre lo stesso. Mentre gli uomini partivano per la guerra, dovevano stare a casa e difenderla dagli attacchi. Si occupavano di allevare i figli, amministravano la famiglia e proteggevano la loro proprietà dai ladri e dai banditi. Erano in grado di combattere con forza e sapevano farsi valere.
La loro arma principale erano i coltelli. Praticavano un’arte marziale abbinata all’uso di cutter estremamente taglienti. Nonostante questa capacità, le donne erano comunque completamente devote e dipendenti dall’uomo. La società giapponese era (e in parte lo è ancora) estremamente maschilista. Le donne erano anche sfruttate in situazioni di spionaggio. Grazie alla loro sensualità e all’atteggiamento angelico, sapevano infiltrarsi e carpire informazioni anche nelle situazioni più pericolose.
Foto | Pinterest
Riproduzione riservata © 2024 - PB