Talvolta le donne possono diventare le peggiori nemiche di se stesse. Ad esempio, parlando di discriminazioni di genere, Mònica Oriol, manager spagnola a capo del gruppo Seguridad-Umano (un’associazione di imprese specializzate in servizi per la sicurezza), è attualmente nell’occhio del ciclone per alcune sue affermazioni relative ai sui criteri di selezione del personale femminile.
Molto candidamente, nel corso di una tavola rotonda degli impresari ispanici sul tema della crisi e del lavoro, Mònica ha affermato di evitare accuratamente di assumere donne in “età fertile” (ovvero tra di 25 e i 45 anni), per aggirare il “rischio” delle maternità. Un problema in meno.
In buona sostanza, la manager preferisce lavoratrici over 45 o under 25, perché meno “a rischio” gravidanza. Apriti cielo, un vespaio di polemiche si è scatenato in Spagna, e non solo. Il problema è che molto imprenditori hanno sostenuto Mònica, affermando che lei ha “solo” avuto il coraggio di dire ciò che molti altri manager evitano di dire (ma che fanno). La cosa appare tanto più sconvolgente in quanto la Oriol è una madre i sei figli!
Insomma, una bella incongruenza, come minimo. La Oriol, durante l’incontro “di fuoco”, che vedeva seduti attorno al tavolo alcuni dei principali imprenditori e industriali spagnoli e dell’America Latina, ha anche affermato che se una donna vuole raggiungere delle posizioni di vertice in ambito professionale, deve fare “per forza”, delle rinunce. Oppure, avere come marito un burocrate o un uomo che ami molto i bambini (e che accetti di occuparsene).
Le dichiarazioni sessiste, discriminatorie, pregiudiziali e francamente prive di reali argomentazioni della manager, hanno provocato uno shock, molti hanno persino ribadito l’ovvio, ovvero che la ragione per cui la donna siede oggi ad un posto di comando, è perché un’altra donna, sua madre, ha avuto la possibilità di metterla al mondo e crescerla.
La Oriol non è nuova a polemiche feroci, infatti si è sempre schierata contro gli ammortizzatori sociali e i sussidi economici, “rei” di far diventare i cittadini spagnoli dei “parassiti”. Insomma, una voce politicamente scorretta e decisamente controcorrente. La questione ci colpisce profondamente, perché sospettiamo che tanti manager e imprenditori (non solo di sesso maschile) la pensino allo stesso modo anche in Italia, nonostante esitano fior di leggi per la tutela delle donne lavoratrici in gravidanza.
Ceto le donne non vengono stimolate a fare figli, eppure siamo di fronte ad un desolante trend di decrescita demografica e denatalità che ci dovrebbe preoccupare. Quando capiremo, e le donne per prime capiranno, che mamma-lavoratrice è una gran, bella parola composta, che non solo non deve fare paura, ma essere vista come risorsa?
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Fonte| The Guardian
Foto| via Pinterest
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