Ogni donna, fin dalla pubertà, viene edotta sul fatto che il suo periodo di fertilità non sarà eterno, ovvero, che esso ha un inizio certo (menarca), e un arresto altrettanto certo (menopausa).

In mezzo, ci sono decenni di vita fertile, in cui, salvo complicazioni, ogni donna, volendo, può concepire dei figli e portare avanti delle gravidanze. La fertilità femminile, però, è un meraviglioso meccanismo biologico volto a permettere la perpetuazione della specie, che è soggetto a molte variabili.

Noi cercheremo di considerare il periodo riproduttivo di una donna in linea generale, lasciando da parte casi limite e, naturalmente, tutte le possibili (e purtroppo anche abbastanza comuni) anomalie e problematiche. L’arrivo della prima mestruazione, episodio cruciale nella vita di ogni bimba perché segna l’ingresso nella pubertà, viene definito menarca, e si situa – nella norma – tra i 10-11 e i 15-16 anni della vita.

Se il menarca arriva tra gli 8 e i 10 anni, si definisce precoce, se arriva dopo i 15 anni, tardivo. L’arrivo della prima mestruazione, anticipata da altri sintomi come la comparsa dei peli pubici e ascellari e lo sviluppo del seno, significa che l’attività ovarica e quella delle ghiandole surrenali si è “messa in moto”, e che dal quel momento in avanti, la non più bambina diventa fertile.

Questo accade subito? Non proprio. Inizialmente, infatti, soprattutto durante i prime 2-3 anni dal menarca, il ciclo femminile può essere molto irregolare, e le ovulazioni possono non verificarsi sempre. Si tratta di un normale fenomeno di assestamento che non deve preoccupare. Dopo questo lasso di tempo fisiologico, però, una volta che i ciclo si assesti e si verifichino ogni mese le ovulazioni, la giovane sarà non fertile, di più!

Il picco si raggiunge, infatti, intorno ai 20-25 anni d’età, periodo in cui, se la ragazza ha una vita sessuale attiva, il rischio di una gravidanza indesiderata è molto elevato, mentre, se il desiderio è proprio quello di diventare madre, difficilmente si verificano intoppi.

La vita riproduttiva della donna procede, se non si intromettono disfunzioni, infezioni, traumi o malattie ginecologiche, a gonfie vele fino, in genere, ai 40 anni. Dopo questo periodo la fertilità cala drasticamente (in realtà comincia a calare già dopo i 35 anni), e dopo i 45 anni cominciano a verificarsi episodi di irregolarità del ciclo che anticipano il climaterio, o menopausa.

Il fatto è che il numero di ovuli che una donna produce nel corso della vita è limitato (circa 300-400mila), e considerando che una parte ne viene eliminata prima che raggiunga la maturità, ecco che il numero si riduce ancora.

Situando, in linea generale, la menopausa (ovvero la cessazione completa dell’attività ovarica che segna la fine dell’età fertile femminile) tra i 48 e i 50 anni, possiamo quindi stabilire che il periodo riproduttivo sia in media di 35 anni, con grosse differenze individuali.

L’età del menarca può dirci qualcosa. Se, infatti, si diventa fertili a 10 anni, è più probabile che anche la menopausa arrivi anticipatamente. In ogni caso, tutto dipende dalle riserve individuali di ovociti e dalla vitalità delle ovaie. Una donna che cui la propria salute e segua uno stile di vita salutare sarà, sicuramente, anche una donna più fertile più a lungo.

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ultimo aggiornamento: 07-04-2014