Sono sempre più numerose le donne che scelgono di fare carriera, di investire con successo nella professione e secondo The Independent, hanno quasi il doppio delle probabilità di raggiungere i primi posti in imprese che lavorano nel sociale e il 90 percento delle aziende che si occupano di sociale hanno almeno una donna nel team esecutivo. Durante il Social Enterprise World Forum 2012 a Rio de Janeiro, Michelle Bachelet ha sostenuto che le donne abbiano la vocazione di imprenditore sociale.

Come mai? Fa parte del loro istinto, della loro indole. Prima di scalare i vertici delle aziende, le donne hanno sempre avuto ruoli importanti nella società, da quello di insegnati a quello di infermiere, da quello di madre a quello di moglie. Questa è semplicemente un’evoluzione. Sanno rispondere alle esigenze più complesse della comunità, amministrano le finanze pensando al prossimo non alla ricchezza fine a se stessa. E soprattutto, a differenza degli uomini, non sono individualiste. Tutte queste caratteristiche, però, non rischiano di mettere in secondo piano i progressi aziendali, ovvero non sono a scapito del business?

Ovviamente no, è questa la grande rivoluzione femminile. Essere attenti alle persone è appagante da un punto di vista umano, ma mette anche i dipendenti nelle condizioni di lavorare meglio. Bisogna far crescere e cambiare il mondo come lo conosciamo. Questa è la scommessa dell’imprenditoria femminile.

Via | Forbes

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ultimo aggiornamento: 20-11-2014