Quante e quali sono le donne, le prime che vi vengono in mente, che hanno cambiato il mondo rendendolo un luogo migliore, più equilibrato e piacevole in cui vivere? Pensiamo alle tante scienziate, tra cui le “nostra” Rita Levi Montalcini e la pioniera della pedagogia a “misura di bambino” Maria Montessori, alle giornaliste coraggiose e controcorrente come Oriana Fallaci, alle dive del cinema e della musica, alle scrittrici e poetesse che ci hanno ispirato e intrattenuto.

Non mancano, in questa speciale lista in rosa, le prime attiviste dei movimenti femministi, le “suffragette” che all’inizio del novecento lottarono per l’estensione del voto alle donne, un diritto che ora diamo per scontato ma che alle nostre nonne e bisnonne era precluso, le prime parlamentari elette attraverso elezioni democratiche, le prime legislatrici, le donne della costituente che contribuirono a redigere la nostra bella Costituzione.

A livello mondiale, però, ci sono state e ci sono tuttora donne grazie al cui fondamentale contribuito nelle arti, nella politica, nell’economia, nelle scienze, nello sport, il mondo è cambiato, perché il loro esempio, la loro parola, ha portato altre donne a combattere per i loro diritti, e altre “categorie” vittime di emarginazione e discriminazione ad avere il coraggio di lottare per i loro diritti. Scopriamone 7, e lasciamoci stimolare, ispirare, incoraggiare per le nostre piccole grandi “battaglie” di ogni giorno.

Harriet Beecher Stowe

Harriet Beecher Stowe è l’autrice del più celebre romanzo di denuncia contro l’aberrazione della schiavitù che tutto (forse) abbiamo letto da bambini o ragazzini: “La capanna dello zio Tom” del 1852. Harriet era un’attivista per i diritti civili dei neri d’America, e fu anche grazie a lei che il Presidente Lincoln diede avvio alla Guerra di Secessione tra gli Stati abolizionisti del Nord e quelli schiavisti del Sud. Lo stesso Lincoln, secondo la tradizione, accolse la Stowe alla Casa Bianca dicendole:

Così lei è la piccola donna che ha scritto il libro che ha dato origine a questa grande guerra

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Emmeline Pankhurst

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Il nome Emmeline Pankhurst forse vi dirà poco, ma lei è stata l’attivista britannica, anche definita “suffragetta” che fondò L’Unione politico-sociale delle Donne (Women’s Social and Political Union WSPU) per l’estensione del diritto di voto alle donne. Correva l’anno 1908, quando la Pankurst, che per le sue lotte finì in carcere e fu persino sottoposta all’umiliazione dell’alimentazione forzata, diceva in un comizio:

Noi siamo qui non per infrangere la legge, ma per avere la possibilità di farle, le leggi

Questa coraggiosa donna morì prima di vedere il suo sogno diventare realtà, ma grazie al suo contributo il suffragio universale femminile in Gran Bretagna divenne legge nel 1928 (in Italia nel 1946)
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Anna Frank

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Che dire di Anna Frank, grazie al suo Diario, pubblicato dopo la fine della Seconda Guerra mondiale eletto da milioni di persone nel mondo, è stato possible capire meglio, con uno guardo “dal di dentro”, che cosa abbia significato davvero la persecuzione contro gli ebrei e l’Olocausto. Anna Frank fu deportata nel campo di concentramento di Bergen Belsen over morì nel 1945, poco prima della Liberazione.
Anna scriveva nel suo Diario:

Ciò che è stato fatto non si può cancellare, ma si può evitare che accada di nuovo

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Simone de Beauvoir

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Simone de Beauvoir è stata una filosofa esistenzialista, che scrisse uno di quei libri che ogni donna dovrebbe leggere nella sua vita: “Il secondo sesso”, pubblicato nel 1949. Un testo dall’impronta femminista di grande respiro, che analizza le cause storiche e sociali per cui le donne sono state sempre considerate ai margini della storia, esseri umani di serie B, oggetto di discriminazione costante e vittima di pregiudizi che (purtroppo), ancora persistono.
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Rosalind Franklin

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La scienziata americana Rosalind Franklin è stata una delle figure chiave che hanno permesso di arrivare ad una delle più grandi scoperte del novecento: la struttura del DNA umano. Purtroppo questa straordinaria biologa morì prima di poter ricevere il Nobel per la Medicina (che ricevettero i suoi colleghi), perché morì di cancro alle ovaie a soli 37 anni
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Billie Jean King

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Formidabile Bille Jean King, una delle più grandi tenniste di ogni tempo, vincitrice di ben 39 coppe del Grande Slam, ma soprattutto ricordata per aver sfidato – era la prima volta che accadeva – e battuto un’altra grande leggenda del tennis maschile: Bobby Riggs. La chiamarono la “battaglia dei sessi”, e si svolse nel 1973. La King fondò l'”Associazione delle donne tenniste”
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Wangari Maathai

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Wangari Maathai è una di quelle donne che tutti dovremmo “usare” come esempio e fonte di ispirazione. Kenyana, vincitrice del Nobel per la Pace nel 2004, Wangari Maathai fondò nel 1977 il Green Belt Movement (Movimento della Cintura Verde), per proteggere le donne africane impiegate nell’agricoltura e costantemente boicottate. Ecologista, pacifista e femminista, la Maathai afferma:

Quando piantiamo alberi, noi piantiamo i semi della pace e della speranza

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Via | cnn.com

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ultimo aggiornamento: 09-03-2015