Tina Modotti apparteneva ad una umile famiglia italiana, da padre meccanico e madre cucitrice, da quella classe sociale operaia che sentiva il peso delle ingiustizie. Nel 1913 si trasferisce da Udine, dove lavorava in una filanda, in America, dove per poco si avvia alla carriera di attrice, musa e assistente del grande fotografo Edward Weston che la ritrae nuda, in una splendida fotografia. A città del Messico ebbe inizio la sua esperienza come fotografa del movimento muralista messicano e si iscrive al partito comunista.

Le foto di Tina Modotti, questa “pasionaria” italiana, sono un sussurro proveniente da un passato che la cultura ” di parte” cercava di dimenticare, perchè raccontano, denunciano e cercano di cambiare la coscienza attraverso la realtà. Dai soggetti floreali con lo stile del suo maestro Edward Weston, a quelli umani da reportage. La scelta va al di là della ragione estetica. I lavoratori, i bambini sofferenti, gli strumenti di lavoro di un popolo immerso nelle proprie tradizioni contadine, rimandano alla lotta silenziosa di un popolo oppresso, affaticato,desideroso di un riscatto. Foto essenziali, scarne, che non rinunciano all’armonia compositiva, lontane dall’azione che per Tina Modotti era sinonimo di ribellione, ma che scavano l’umana sensibilità di chi le guarda.

Foto|Dal sito Tina Modotti e Palazzo Ducale Genova

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ultimo aggiornamento: 20-03-2013